Cose (in)visibili sul web da Corigliano d’Otranto
Cinema del reale Ogni settimana il festival propone in rete una rassegna dei film più significativi
Cinema del reale Ogni settimana il festival propone in rete una rassegna dei film più significativi
La chiusura delle sale cinematografiche per l’emergenza Coronavirus mette in pausa gli annuali appuntamenti dei festival cinematografici che in attesa di conoscere le modalità e i tempi di riapertura propongono incontri e visioni online, grazie al supporto delle piattaforme internet. È il caso del «Cinema del reale» diretto da Paolo Pisanelli che rompe il grande isolamento attraverso il lancio del progetto «Cose (in)visibili»: uno spazio visivo condiviso in rete, dove ogni settimana l’Archivio Cinema del reale costruisce percorsi tematici attraverso film, concerti e laboratori presentati durante le edizioni passate del suo festival, cosi come una selezione dei lavori prodotti da Big Sure, Officina Visioni e le opere di autori indipendenti.
Gli appuntamenti visivi della settimana, infatti, ripercorrono fedelmente lo spirito di «Cinema del reale» che di anno in anno costruisce legami e collaborazioni con festival e film-maker attraverso la sperimentazione, il recupero e la condivisione d’immagini che sappiano restituire le forme del reale: le storie personali e di comunità. «Viviamo in un periodo di paure dell’altro e distanza tra umani, guerre, pandemie e discriminazioni, razzismi, vecchie e nuove povertà. Sentiamo il bisogno di trovare un nuovo modo di vivere, un nuovo equilibrio e un nuovo modo di costruire rapporti. – spiega Paolo Pisanelli, direttore artistico del «Cinema del reale» – Per questo La Festa di Cinema del reale propone una rassegna di immagini in movimento, musiche e suoni che possano stimolare la conoscenza, la riflessione, la rivolta e soprattutto la voglia di cambiare».
Scorrono sul web i lavori di Cecilia Mangini come La canta delle Marane dove le parole di Pier Paolo Pasolini raccontano i luoghi delle periferie romane e accompagnano le scorribande di un gruppo di giovani ragazzi che tra furti e baruffe mordono tenacemente la loro libertà. Lo sguardo della regista e la macchina da presa osservano i corpi, i visi che diventano paesaggi come in Facce, foto scattata nel 1956 da una giovane Cecilia Mangini dove, in un istante, cattura gli sguardi di una folla stupita mentre ascolta la banda musicale in un paesino del sud. E dal sud riemergono i ritmi, i canti e le danze rituali delle tarantate in un estratto del prezioso documentario Sulla terra del rimorso di Gianfranco Mingozzi cui risponde il Sibilo lungo della taranta di Paolo Pisanelli che, tra passato e presente, osserva le trasformazioni dei riti antropologici in spettacoli, quello del concerto de La notte della Taranta di Melpignano, lontani dalla funzione propria dei riti che tentavano di esorcizzare il malessere sociale e riconnettere l’essere alla natura. Natura che richiama la coscienza nei luoghi come nel video racconto Il popolo degli ulivi di Officina Visioni che riflette sulla situazione dell’emergenza xylella, sulle cause e sul senso di responsabilità delle azioni individuali; o nel film documentario God save the green di Alessandro Rossi e Michele Mellara che scoprono, in un viaggio all’interno delle città, il bisogno dell’essere umano di immergere le mani nella terra, così come il corpo e lo sguardo all’interno di giardini pensili sui grattacieli di cemento. Il viaggio prosegue all’interno della psiche percorrendo la linea sottile che unisce il mondo interiore e quello sociale, la ricerca della propria dimensione psichica e il rapporto con l’altro come racconta il protagonista di Nemico invisibile amico, corto realizzato dalla Fondazione Franco e Franca Basaglia a Sassari, o il documentario Il teatro e il professore di Paolo Pisanelli, realizzato nel Centro diurno di via Montesano a Roma. I due lavori richiamano i frutti del lungo lavoro di Franco Basaglia nel restituire dignità ai malati negli istituti psichiatrici, una battaglia raccontata nel 1968 da Sergio Zavoli in Zavoli incontra Basaglia. Il Cinema del reale inaugura anche la rubrica «Gli occhi dei festival» che riconnette virtualmente la fitta rete di partner legati alla comunità del cinema del reale in tutto il mondo. Il festival Viennale, infatti, mette a disposizione una selezione di mini-film realizzati da registi e artisti che riflettono sui temi del festival austriaco.
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