Fabius su Brexit: «Gioco rischioso»
Referendum sulla Ue Mini-tour europeo del premier britannico. All'Eliseo, accoglienza fredda, Parigi e Berlino rispondono con una proposta di Europa a due velocità. Per il momento, le domande inglesi restano vaghe: Cameron in difficoltà, tra le pressioni Ue e quelle degli euroscettici in patria
Referendum sulla Ue Mini-tour europeo del premier britannico. All'Eliseo, accoglienza fredda, Parigi e Berlino rispondono con una proposta di Europa a due velocità. Per il momento, le domande inglesi restano vaghe: Cameron in difficoltà, tra le pressioni Ue e quelle degli euroscettici in patria
Cosa vuole David Cameron? Il primo ministro britannico sta facendo un piccolo tour d’Europa per cercare di spiegare le richieste di Londra, in vista del referendum sull’appartenenza alla Ue, confermato dal discorso della regina entro il 2017. Oggi sarà a Berlino, prima è passato dall’Olanda e dalla Polonia.
Giovedì sera è stato ricevuto all’Eliseo. «La Francia auspica che la Gran Bretagna resti nella Ue» ha affermato François Hollande, rispondendo alla richiesta di «flessibilità» e di «far prova di immaginazione» espressa da Cameron. Per il ministro degli esteri, Fabius, la scommessa del referendum in Gran Bretagna, è un gioco «abbastanza pericoloso». Cameron vuole difendere la City – chiede che le decisioni della zona euro non influiscano sui paesi senza moneta unica – spinge per un’Europa ridotta al mercato unico, chiede che i parlamenti nazionali possano bloccare qualsiasi decisione di Bruxelles e i paesi recuperare sovranità.
Non vuole migranti, neanche comunitari e preso nella morsa degli euroscettici fa ricorso all’arma del ricatto: se non ottengo cio’ che chiedo, non potro’ fare campagna per il mantenimento della Gran Bretagna nelle Ue.
Hollande e Merkel, che rifiutano una rischiosissima revisione dei trattati, hanno risposto con la proposta di una maggiore integrazione della zona euro, cioè l’istituzionalizzazione di un’Europa a più velocità. La situazione è confusa, perché Cameron non chiarisce cosa vuole. Del resto, il ministro degli affari europei, David Lidington, suggerisce: «il mio consiglio è di non pubblicare mai per scritto una lista completa delle nostre rivendicazioni».
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