Cosa abbiamo visto su baoblog
I bambini ci parlano «Tutte le cose che ci sono le hanno fatte gli alunni delle scuole. Gli studenti delle scuole». «Quelli delle scuole di Reggio Emilia»
I bambini ci parlano «Tutte le cose che ci sono le hanno fatte gli alunni delle scuole. Gli studenti delle scuole». «Quelli delle scuole di Reggio Emilia»
In questi giorni, con la lim, sono andato sul sito ww.baoblog.it Mi dite cosa abbiamo visto?
«Abbiamo visto un video che si chiama Il salto. A me è piaciuto molto. Ci sono delle bambine e dei bambini che si allenano a saltare un fosso vicino alla loro scuola. Ma una bambina non ci riesce e finisce nell’acqua del canale». «Ci sono dei video, dei racconti, dei disegni». «Su questo sito ci sono dei documentari fatti dai bambini. Oppure dei disegni». «Anche delle poesie che hanno scritto, dei racconto. Poi li hanno anche illustrati». «C’è un video che hanno fatto con loro che fanno gli attori. Anzi, ce ne sono tanti. A me quello che è piaciuto di più è quello che si intitola Ho le verifiche. Prima tutti gli studenti prendono dei brutti voti: 2, 3, 4. Solo una, la più brava della classe, prende 10 e lode. Ma c’è un trucco. Loro lo scoprono e dopo prendono tutti 10». «È un film di fantascienza». «Non è un film. Dura solo dieci minuti». «Però tutte le cose che ci sono su baoblog li hanno fatti gli alunni delle scuole. Gli studenti delle scuole». «Quelli delle scuole di Reggio Emilia». «Ho le verifiche è un video che hanno fatto i ragazzi della scuola media, però». «Mi piace anche il video Il vento e la foglia, a me. Quello lo hanno fatto… Lo hanno fatto dei bambini delle elementari?». «Sì. Anche a me piace». «A me piace la storia di Otto. Un bambino che voleva fare il calciatore e dopo ci riesce e poi si innamora». «A me il libro Mani Umani». «A me piace anche il video che abbiamo fatto noi con le nostre mamme. Anzi, solo le mamme che non sono nate in Italia. Le mamme della nostra classe che non sono nate in Italia. Si intitola Tutte le mamme del mondo e si vede che ci siamo noi, le mamme e anche la nostra scuola». «Però quando lo abbiamo fatto eravamo più piccoli».
Mi dite, perciò, cosa è un blog?
«Un blog è… Non lo so». «È una cosa in internet che ci vuole il computer o il telefonino per guardarlo». «È una specie di giornale, come hai detto tu: una volta c’erano i giornalini scolastici con la carta, adesso ci sono i blog che sono come dei giornalini scolastici, però senza carta, solo in internet». «Per me il blog è quando tu scrivi sul computer e ci puoi mettere anche le foto». «Gli articoli sui giornali sono diversi perché non ci puoi mettere le foto, infatti non ci sono quasi mai. Invece in internet, sul blog, ci sono sempre». «Ma le foto e i disegni li puoi mettere anche sopra agli articoli sui giornali di carta, veh? Quello che non puoi metterci sono i video». «Ah, è vero! Io ho capito, adesso! Il blog è un posto dove tu puoi mettere dei racconti o delle favole o degli articoli o delle poesie. Ma non solo scritte, anche con dei disegni e anche dei video. Così è più bello». «Un’altra differenza è che sui racconti dei libri e dei giornali, quasi sempre, ci sono poche figure. Invece su quelli nel blog… Insomma, nel blog ci sono più immagini, più figure». «A me piace di più proprio per questo». «Un blog è pieno di parole ma anche di colori, certi giornali e certi libri, invece, no». «Poi i racconti e gli articoli del blog sono più corti, invece gli articoli o i racconti sui giornali e sui libri sono lunghissimi, non finiscono più». «Il blog è uno scritto con parole, immagini e musiche, anche, perché nei video ci possono essere delle voci o delle musiche». «Però è più difficile scrivere tutto perché devi fare più cose: le foto, le parole scritte che devi scriverle e ci vuole tempo. Poi devi mettere tutto insieme e insomma, per me non è facile». «Io a casa guardo sempre i giochi sul telefonino ma non leggo quasi mai quello che c’è scritto». «Anche a me piacciono di più le immagini e le foto, invece delle parole. Però mi piacciono un po’ anche le parole. Mi fa un po’ fatica scriverle tutte, però». «Il baoblog è solo per gli studenti, però. Ci possono scrivere solo i bambini e i ragazzi di Reggio e provincia». «Possono scrivere anche i post». «Cosa sono?». «Sono i commenti». «Però non possono offendere».
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