Cultura

Corsa a ostacoli quotidiana

Graphic Novel «K.O. a Tel Aviv» di Asaf Hanuka, le strisce che raccontano la difficoltà di vivere in un territorio schiacciato da un'emergenza perenne

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 5 giugno 2015

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L’illustratore israeliano Asaf Hanuka, da cinque anni a questa parte, narra nel suo blog a fumetti «Realist Comics», pubblicato anche sulla rivista economica Calcalist, la sua vita quotidiana a Tel Aviv.
Ora una raccolta delle strisce e delle storie del blog arriva anche in Italia grazie a Bao Publishing, che ha da poco dato alle stampe K.O. a Tel Aviv (pp. 96, euro 14). Hanuka ci racconta la sua vita di tutti i giorni a Tel Aviv, la fatica di acquistare una casa e di pagare le bollette, l’ansia per il futuro e tutti i dubbi di un genitore alle prime armi, una storia d’amore che rischia di infrangersi sulle mille difficoltà di costruire una famiglia.

Ma quella di Asaf, ebreo arabo, figlio di una famiglia sefardita irachena, non è solo una narrazione ripiegata sul privato. Da un momento all’altro nell’esistenza quotidiana sua e della sua famiglia può letteralmente esplodere una bomba. Il sangue e l’orrore possono irrompere nel soggiorno dalla televisione o dalla strada sotto casa.
Le sue difficoltà economiche sono quelle di molti israeliani, così guarda con favore e simpatia alle proteste degli «indignados» israeliani che nell’estate del 2011 manifestano contro la disoccupazione e le politiche d’austerità. Ma il suo è anche uno sguardo disilluso e disincantato, partecipa ma senza farsi illusioni Asaf. Spesso i suoi racconti sono amari, la fatica e le delusioni sono però compensate da cose semplici e belle che bisogna educarsi ad apprezzare, per esempio da una buona notizia.

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Il linguaggio di Asaf Hanuka è diretto, e a volte anche le parole sono superflue: bastano i suoi disegni o qualche supereroe di cui assumere le sembianze per spiegarci cosa gli passa per la testa. È un illustratore prima che un narratore a fumetti Hanuka così, come in una copertina di un settimanale o di una rivista, in una pagina è in grado di racchiudere un discorso complesso senza tralasciare nulla.
Un lavoro prezioso quello di K.O a Tel Aviv perché apre la porta a uno dei tanti punti di vista schiacciati dalla «questione mediorientale», dalla geopolitica, dall’apartheid e dai tamburi di guerra, dalla propaganda. Il punto di vista di chi vuole vivere in pace, nel senso di assenza di guerra ma anche di giustizia, senza rinunciare ad una vita dignitosa e piena.

K.O. a Tel Aviv è così il racconto a puntate di una normalità anelata in un paese che ha fatto dell’emergenza e dello stato di eccezione permanente la normalità.

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