Si è ormai spenta l’eco di una vicenda che ha agitato il mondo della giustizia italiana: lo scontro che esplose nel 2014 fra l’allora procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, e l’aggiunto Alfredo Robledo. Terreno della contesa, la conduzione dell’ufficio giudiziario forse più importante d’Italia: per Robledo, che si era rivolto al Csm, Bruti Liberati tentava di influenzare lo svolgimento di delicate indagini andando oltre le sue prerogative di direzione della procura. Il senso dell’accusa di Robledo: il procuratore voleva garantire che l’Expo 2015 si svolgesse senza eccessive «interferenze» che avrebbero potuto metterne a repentaglio la realizzazione, con il...