È vero che esiste una larga parte del paese a cui delle questioni politiche non interessa nulla; dieci anni di antipolitica militante hanno trasformato il discorso pubblico in un paesaggio depressivo, popolato al massimo di risentimenti incrociati. Ma è anche evidente che nelle ultime settimane quest’aria claustrale è attraversata da correnti impreviste. Dopo un mese di mobilitazioni importanti – People a Milano il 2 aprile, la festa della donna l’8, lo sciopero per il clima il 15, la manifestazione a Verona contro il congresso della famiglia il 23 – il senso comune si è rapidamente trasformato e la politica non...