Politica

Contro i tagli della finanziaria basta un sit-in (almeno per ora)

Contro i tagli della finanziaria basta un sit-in (almeno per ora)

Scuola Sindacati divisi sullo sciopero generale. 300 milioni «prelevati» all’istruzione: meno 3mila euro all’anno di reddito per gli insegnanti

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 1 dicembre 2013

I sindacati della scuola hanno organizzato un sit-in di sabato nei pressi di piazza Montecitorio dove la prossima settimana riprenderà la discussione sulla manovra finanziaria. Ieri c’è stato anche un mini-corteo nelle strade della Capitale.

Per Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda la versione approvata dal senato della legge di stabilità ha confermato il blocco dei contratti fino al 2015. C’è poi quello degli scatti di anzianità, oltre che del turn-over nel pubblico impiego con il quale il governo Letta intende portare fieno nella cascina della spending review del super-commissario Cottarelli, 32 miliardi di euro di tagli in tre anni.

I sindacati ritengono che il congelamento dei contratti e degli scatti corrisponda ad un «prelievo» pari a 300 milioni di euro.

Nel dettaglio, i «risparmi» ai danni del personale scolastico priveranno di mille euro all’anno i collaboratori scolastici e tra 2.500 e 3mila euro gli insegnanti. Una perdita secca di reddito che rientra nel piano di precarizzazione della loro professione. Se considerata su ampia scala permette di comprendere la strategia in atto ai danni del pubblico impiego. Oltre al blocco del turn-over, infatti, c’è la riforma Fornero che ha allungato l’età pensionabile: dunque età media che si alza ancora, più lavoro e perdita secca dello stipendio.

Ciò ha prodotto anche la riduzione delle immissioni in ruolo del personale precario nell’attuale piano triennale di assunzioni. I precari saranno sempre meno occupati a causa del taglio delle cattedre o del riaccorpamento degli istituti scolastici. In questa catena auto-distruttiva è finita la scuola. «A parole tutti dicono che vogliono dare priorità all’istruzione, ma nel concreto si pensa solo a tagliare» ha detto Mimmo Pantaleo, segretario Flc in un intervento al teatro Quirino a Roma. Quest’ultimo non ha escluso uno sciopero generale contro il governo Letta. Una prospettiva che non convince gli altri sindacati, come la Uil Scuola di Massimo Di Menna: «È una giornata di paga in meno per i lavoratori, non gli faremo questo favore, non è di alcuna utilità».

Al momento, l’incertezza spinge i sindacati a chiedere un intervento alla camera sulla legge di stabilità. E a quanto pare le mobilitazioni continueranno. «Vogliamo risposte immediate che traducano nei fatti gli impegni presi dalla ministra Carrozza» ha detto Francesco Scrima della Cisl Scuola.«I docenti rischiano di essere i nuovi proletari» ha aggiunto Rino Di Meglio (Gilda).

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