Gli aumenti delle materie prime e dell’energia spingono su l’inflazione, la guerra manda in crisi le forniture di beni come il grano e il potere d’acquisto dei cittadini si erode. In questo scenario, i discount aumentano il loro fatturato e i marchi tradizionali perdono colpi. Per farvi fronte e rilanciare, Coop ha annunciato ieri una vera e propria «rivoluzione» sui propri scaffali, che saranno pieni di prodotti con il marchio della più grande (e storica) cooperativa di consumatori italiana. Una mossa che consentirà di avere il controllo dell’intera filiera, dunque dei prezzi, della qualità organolettica dei prodotti, della sostenibilità ambientale dei metodi di produzione, del rispetto dei diritti di genere e del lavoro. E di non far pagare per intero agli acquirenti finali il costo delle crisi. La Coop sarà così sempre più marca e non solo distribuzione.
«La nuova offerta prende forza dalla valutazione di ciò che sta succedendo nel mondo della grande distribuzione italiana che si sta profondamente trasformando: i discount continuano a crescere e sfiorano quote del 20 per cento, gli acquisti in promozione sono tornati a aumentare, negli ultimi 15 anni le marche hanno ceduto metà della loro quota di vendita. E in questo scenario così turbolento è arrivata prima la pandemia e ora la guerra. Noi ora stiamo guardando all’oggi ma anche al futuro», ha detto l’amministratrice delegata Maura Latina presentando l’iniziativa ieri a Milano.
In due anni, arriveranno nei supermercati cinquemila nuovi prodotti a marchio, con l’obiettivo di un raddoppio del fatturato, da 3 a 6 miliardi. La quota dei prodotti Coop nei supermercati oggi si aggira intorno al 30 per cento, con un fatturato di circa 3 miliardi, di cui il 40 per cento della parte alimentare proviene da filiere a completa tracciabilità. I 5 mila nuovi prodotti, che inizieranno ad arrivare dal mese di maggio, comprendono riformulazioni, cambi di packaging e proposte fino a oggi inedite. «È un lavoro che non ha fatto nessuno in Italia e in Europa. In un periodo di guerra e inflazione pensiamo possa essere un’operazione importante per le famiglie e i consumatori e per quella parte più debole che deve poter scegliere prodotti di qualità a un prezzo accessibile», ha spiegato il presidente di Coop Italia Marco Pedroni.
«L’obiettivo dei 6 miliardi di fatturato è la dimostrazione di quanto crediamo che questa sia la strada giusta che va nella direzione dell’interesse delle famiglie italiane», ha sottolineato Maura Latini, amministratrice delegata di Coop Italia.
Agli oltre 500 fornitori storici se ne aggiungeranno altri 250, per l’80 per cento imprese di medie e piccole dimensioni. La rivoluzione del prodotto a marchio «darà una svolta e una scossa a Coop, ma non saremo un discount», ha spiegato Pedroni. I discount hanno circa 2.500 referenze, Coop in media ne avrà10 mila. Le marche quindi continueranno ad avere «un valore fondamentale per noi». «I discount sono uno dei grandi competitor a cui dobbiamo dare delle risposte ma non stiamo facendo la guerra né alle grandi marche, né ai discount. Diventeremo dei supermercati molto più evoluti in termini di offerta», ha concluso il presidente Pedroni.