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Contributo a un’interpretazione di me stesso

Riforme In risposta al prof. Mauro Volpi

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 11 aprile 2014

Ringrazio il caro amico e collega prof. Mauro Volpi che ha seguito la mia produzione parlamentare della scorsa legislatura in cui ha trovato anche due mie proposte di Senato eletto direttamente in modo contestuale ai Consigli regionali.

In entrambi i casi, però, a differenza di quanto sostiene Volpi, con un’area molto ridotta di leggi a bicameralismo paritario, senza competenze ambigue come quella sui diritti, che possono sia produrre contenzioso sia paralizzare in modo sbagliato l’indirizzo politico emerso dalle elezioni e precisato col rapporto fiduciario tra una sola Camera e il Governo.

Mauro Volpi però dovrebbe conoscere anche il volume del 2004 Come chiudere la transizione, curato con Salvatore Vassallo per Il Mulino, in cui, salve quelle funzioni limitate, si graduavano tre ipotesi di composizione in un chiaro ordine di preferibilità: il Bundesrat come ottimo, una composizione di secondo livello dai Consigli regionali e delle autonomie locali come prima subordinata e, in ultimo, l’elezione contestuale come soluzione minimale accettabile.

Ovviamente, poi, sul piano parlamentare, si cerca sempre, quando non è possibile l’ottimo, di perseguire anche l’accettabile. Oggi, per fortuna, sembra possibile almeno la seconda soluzione.

 

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