Economia

Contratto Bancari, dopo Intesa arriva l’Abi: 435 euro (+15%) di aumento

Contratto Bancari, dopo Intesa arriva l’Abi: 435 euro (+15%) di aumentoLa firma sul rinnovo del contratto dei Bancari

Rinnovi L'intesa, grazie agli arrettrati, produrrà a gennaio 1.600 euro in più rispetto all’ultima busta paga. Esposito (Fisac Cgil): un accordo di assoluta avanguardia

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 24 novembre 2023

La strada l’aveva indicata già a ottobre l’ad di Intesa San Paolo Carlo Messina quando – dopo aver revocato all’Abi il mandato di rappresentanza sindacale – aveva annunciato di anticipare ai propri dipendenti gli incrementi retributivi richiesti, procedendo anche al ripristino della base piena di calcolo del Tfr.

Ieri, a quasi un anno dalla sua scadenza, Abi e sindacati hanno firmato il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Un rinnovo che si tradurrà, a regime, con un aumento di stipendio di 435 euro al mese e che, già da questo dicembre, vedrà i 270 mila dipendenti del settore portarsi a casa circa 1.600 euro in più rispetto all’ultima busta paga. Il nuovo contratto, che scadrà il 31 marzo 2026, prevede in sintesi che gli aumenti scattino da dicembre e che nello stesso mese vengano pagati anche gli arretrati per il periodo luglio-novembre 2023. Rientra nella parte economica anche il ripristino pieno della base di calcolo del trattamento di fine rapporto, mentre dal 1° luglio l’orario di lavoro settimanale verrà ridotto di 30 minuti e passerà a 37 ore.

L’accordo sottoscritto dai rappresentanti del mondo bancario e da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin stabilisce che il primo aumento mensile venga riconosciuto con la busta paga di dicembre, ma decorre da luglio scorso, perciò verranno riconosciuti arretrati per cinque mesi, fino a novembre: in media 1.250 euro per ciascun lavoratore come una tantum. L’aumento medio degli stipendi sarà di 435 euro mensili, distribuito in quattro rate a partire da dicembre, che modificheranno le buste paga con un aumento medio attorno al 15%. Gli incrementi sono così suddivisi: 250 euro a dicembre; 100 euro a settembre; 50 euro a giugno 2025 e 35 a marzo 2026.

«Un contratto di assoluta avanguardia, che premia il contributo di lavoratrici e lavoratori del settore, riconoscendo loro non solo le dovute risorse ma anche gli strumenti per continuare ad essere protagonisti di un sistema impegnato in una fase di straordinario cambiamento», commenta la segretaria generale Fisac Cgil Susy Esposito.

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