Dopo la Cgil, Confindustria. Ieri Giuseppe Conte ha ricevuto la visita di Carlo Bonomi. «Senza forzare la posizione di Confindustria mi sembra di poter dire che condividiamo le valutazioni sulla manovra che accetta una prospettiva recessiva senza misure anticicliche» ha detto il leader del M5S al termine dell’incontro con il presidente degli industriali.

Confindustria e 5 Stelle considerano «grave» la mancanza di investimenti nel Sud, ancora di più di fronte al venir meno in prospettiva di un «sistema di protezione sociale». «Se non prevedi investimenti per il Sud – ha proseguito Conte – non ha senso smantellare anche il sistema di protezione sociale che è una cintura di sicurezza per le persone che sono in difficoltà e povertà. Per noi la direzione è migliorare il sistema delle politiche attive, da questo punto di vista è stato un incontro molto proficuo».

Bonomi percepisce che questo governo punta più su commercianti e piccoli imprenditori, non considera l’associazione degli industriali un interlocutore primario. Tanto che ha insistito nel definire le questioni sui pagamenti elettronici e sul tetto ai contatti, che dall’esecutivo vengono considerati messaggi a specifici settori produttivi, come veri e propri diversivi rispetto alle esigenze concrete.

Conte stamattina sarà a Torino e nel pomeriggio a Milano a rivendicare il rischio che corre il reddito di cittadinanza. Ieri, dopo il faccia a faccia con Bonomi, ha fatto visita ai rappresentanti delle piccole imprese edili che in piazza Santi Apostoli a Roma protestavano per lo sblocco dei crediti fiscali maturati dai superbonus sulle ristrutturazioni. Accolto tra gli applausi, ha accettato di fare de postino e di consegnare una lettera con le rivendicazioni degli esodati dei crediti. L’ha girata direttamente a Palazzo Chigi.