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Conte: «Dialogo coi dem, ma non cediamo sui temi»

Conte: «Dialogo coi dem, ma non cediamo sui temi»Giuseppe Conte – Ansa

Politica Il leader pentastellato dopo lo stop elettorale rilancia i contenuti del suo M5S e annuncia i nuovi 84 responsabili territoriali

Pubblicato più di un anno faEdizione del 31 maggio 2023

Giuseppe Conte partecipa alla conferenza stampa fissata in mattina alla Camera, ufficialmente per comunicare le proposte del Movimento 5 Stelle in tema di mutui e caro-affitti. Più in generale, per il leader pentastellato è l’occasione per commentare per la prima volta i risultati dell’ultima tornata di amministrative: è da due settimane fa, dal primo turno nei comuni e dai risultati non confortanti per il M5S, che non affronta l’argomento elettorale.

ED ECCO LA DIAGNOSI generale: «In un contesto di scarsa partecipazione democratica che sta diventando una costante – dice Conte – Si conferma a livello territoriale l’ondata restauratrice e reazionaria delle destre, che sono abilissime a compattarsi nel momento elettorale per poi riprendere le loro divisioni furibonde». Dunque, assicura che fin da subito ripartirà la discussione con altre forze e che il Pd è in cima alla lista dei possibili interlocutori. Però, e questa appare come una frenata sulla via del dialogo, si dice convinto che «non saranno i campi larghi a battere la destra oggi al governo». «Bisogna costruire progetti politici – prosegue – Non basta presentarsi insieme sul palco alle competizioni elettorali, bisogna essere presenti tutti i giorni» aggiunge, dicendosi disponibile «a dialogare col Pd e su temi e sui progetti, misurandoci sulle risposte concrete ai bisogni delle persone, senza compromettere i nostri principi e senza annacquare le nostre battaglie».

NEL FOCUS dell’ex presidente del consiglio finisce Brindisi, dove i il M5S si è presentato in coalizione con il Pd e ha indicato il candidato sindaco. «È una città che, storicamente, ha pagato un dazio elevatissimo alle fonti fossili – è la versione di Conte – Il nostro progetto di transizione ecologica evidentemente non è stato spiegato bene, non è apparso persuasivo, pure in un contesto di grande difficoltà». Da dove ripartire? Conte tira fuori uno dei suoi termini tecnici quando parla con convinzione del piano di «innervamento nel territorio» che si avvarrà di livelli regionali, provinciali e comunali. Ma ci tiene a precisare che il suo M5S non sta diventando un partito come gli altri.

AL CONTRARIO, questi referenti territoriali dovrebbero servire come recettori della società civile e compare il deficit che storicamente i suoi soffrono su scala locale, dove il voto di opinione trova poco spazio. «Dobbiamo essere in ogni città, in ogni quartiere – spiega – Occorre un dialogo costante per comprendere i bisogni delle comunità locali e favorire nuove forme di partecipazione. Dobbiamo raccogliere questa sfida e dare impulso alla speranza di un profondo rinnovamento». L’obiettivo è «impostare un’azione politica che muova dal costante ascolto dei bisogni delle comunità locali al fine di promuovere iniziative dal basso per migliorare, concretamente, le condizioni di vita delle persone». I coordinatori territoriali, una volta ricevuta la comunicazione ufficiale di approvazione, potranno procedere a convocare le rispettive assemblee. Tutto ciò assicura Conte ringraziando la rediviva Paola Taverna che ha lavorato al progetto, «segnerà un cambiamento radicale nella nostra storia». Gli fa eco l’ex segretario dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, che da tempo punta sull’alleanza con i 5 Stelle di Conte e sulla costruzione di una costola civica, progressista ed ecologista del Movimento 5 Stelle. «Occorre una credibile alternativa alle destre in Italia e in Europa basata su proposte comprensibili e concrete e non su una sommatoria di sigle», dice.

LA SENSAZIONE confermata è che pare davvero difficile che prima del voto europeo del prossimo anno, quello che dovrà ridisegnare le geografie delle famiglie politiche e che servirà a misurare i rapporti di forza nel campo largo. Prima però ci sono, appunto, i «temi», attraverso i quali il M5S conta di dare le carte della futura alleanza, anche se i numeri al momento non gli consegnano la primazia nella coalizione. E se dal governo «non arriveranno risposte concrete, l’azione del Movimento 5 Stelle diventerà sempre più concreta e radicale» dice il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri dando appuntamento alla manifestazione del prossimo 17 giugno.

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