Una terribile e oscura pandemia ha per epicentro una cittadina del nord di meno che ottantamila abitanti che per molti tratti rimanda, però, più a un capoluogo di provincia dell’Italia meridionale, quasi a rimarcare quel luogo astratto, ovunque localizzabile nella penisola, dove la catastrofe potrebbe davvero aver inizio. Contagina. Questo il nome di fantasia, più evocativo non potrebbe essere, scelto da Piero Bevilacqua per ambientare il suo ultimo racconto (Contagina. Dove tutto ebbe inizio, Castelvecchi, pp. 160, euro 17.50). La surrealtà è un tratto tipico della penna dell’autore quando da saggista storico o politico si fa narratore; inverosimili e descritti...