Sono gli ultimi fra gli ultimi. Per le stabulazioni di conigli e quaglie non ci sono norme «specie-specifiche» in Europa. Si applica solo il decreto legge 146 del 2001 (che ha recepito la direttiva europea 98/58/EC), una normativa orizzontale sulla protezione degli animali da allevamento che recita vago: «La libertà di movimento propri dell’animale (…) non deve essere limitata in modo tale da causargli inutili sofferenze o lesioni».

IL CONIGLIO E’ UN ANIMALE gregario e crepuscolare, essendo una specie predata. Predilige le reti sotterranee, le sue azioni tipiche sono corsa e salto. Nelle gabbie convenzionali o nelle cosiddette arricchite, gli animali sono stabulati fra griglie di metallo, in spazi sovrapposti o disposti a piramide. Lo spazio pro capite è intorno ai 530 cm2, l’altezza è di 30 cm. Niente movimento, niente da rosicchiare, niente tane, tanto stress per i 9 milioni di conigli da ingrasso allevati in Italia – il principale paese produttore in Europa.

LE QUAGLIE SONO GRANDI camminatrici e volano solo per scappare; nidificano a terra, amano razzolare, fare bagni di polvere per pulirsi e sgrassare il piumaggio. Niente di tutto questo nelle gabbie: in uno spazio di 1m. x 50 cm. ci sono anche 50 animali da ingrasso (le ovaiole vivono leggermente più larghe), le zampe in eterno appoggiate sulle grate. Impossibilitate a spiccare il volo: il tetto della gabbia è a 20 centimetri. Oltretutto si tratta di una specie poco addomesticata: la vicinanza con le persone – chi porta il cibo o pulisce – stressa. In Italia vengono macellati ogni anno circa 8,5 milioni di animali, fra le quaglie da ingrasso e le ovaiole «rottamate».

CON UNA RISOLUZIONE del 2017, il Parlamento europeo spinto da associazioni animaliste e di consumatori incoraggiava gli Stati membri ad affrontare la situazione della mancanza di benessere e dell’elevata mortalità e morbilità dei conigli allevati in Europa chiedendo all’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) un’opinione scientifica: l’Autorità (si veda Health and welfare of rabbits farmed in different production systems) ha concluso che è «da probabile a estremamente probabile che il benessere dei conigli sia inferiore nelle gabbie convenzionali rispetto agli altri sistemi». Anche le linee guida del ministero della salute (del 2021) propongono la progressiva dismissione delle gabbie.

LA STABULAZIONE IN PARCHETTI o recinti con minore densità e migliore pavimentazione prevede alternanza di luce e buio, consentire ai conigli di alzarsi sulle zampe posteriori, non causare lesioni e traumi, mantenere igiene e qualità dell’aria, garantire un comfort termico, permettere i contatti visivi con i simili, offrire materiale da rosicchiare, tubi o tunnel come rifugio. E ogni coniglio dovrebbe avere a disposizione almeno 800 cm2, in un parchetto di almeno 3.000 m2. Ma niente spazio esterno. Quanto alle quaglie, il sistema free to fly, a terra, prevede una densità di non oltre 30 quaglie al m2, lettiera di segatura, illuminazione giusta, aree per la nidificazione, nascondigli. Meglio di niente: ma nei sistemi biologici c’è anche lo spazio aperto.

DOPO DUE INDAGINI sulla realtà di conigli e quaglie negli allevamenti intensivi in varie regioni d’Italia, documentando situazioni inaccettabili l’associazione Essere animali insieme a Compassion in World Farming Italia e Human Society International, sezione italiana, si è rivolta agli esperti del Centro ricerche produzioni animali (Crpa) di Reggio Emilia ottenendo nel novembre 2022 una «Valutazione dell’impatto economico dell’eliminazione delle gabbie negli allevamenti di conigli da ingrasso e quaglie da uova e da ingresso».

PER IL PASSAGGIO DEI CONIGLI a sistemi di stabulazione cage-free, il costo nelle 4 regioni più cunicole sarebbe di 150 milioni di euro. Quaglie: smantellarle passando al sistema free to fly, con stabulazione a terra e minore densità per metro quadrato, prevederebbe un costo di investimento 5,45 euro a posto per le ovaiole e 2,63 per quelle da ingrasso.

IN FONDO, UNA RICHIESTA minimalista, la fine delle gabbie. Si tratta di animali pur sempre attesi dal macello, dopo sole dieci-dodici settimane di vita per i conigli e 5 settimane per le quaglie – sei mesi per le ovaiole. Il diritto alla longevità non è compatibile con la loro funzione.