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Congresso delle famiglie, il balletto del patrocinio

Congresso delle famiglie, il balletto del patrocinioLa recente protesta di "Se non ora quando" al Consiglio comunale di Verona

Il logo della presidenza del Consiglio, fino a ieri sera, era ancora lì, sul sito del congresso di Verona. Parliamo del congresso mondiale delle famiglie che si terrà a fine […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 13 marzo 2019

Il logo della presidenza del Consiglio, fino a ieri sera, era ancora lì, sul sito del congresso di Verona. Parliamo del congresso mondiale delle famiglie che si terrà a fine mese, ormai quasi più noto del congresso del partito fascista repubblichino che si tenne proprio a Verona nel ’43. L’evento organizzato dal ministro cattolico reazionario Fontana si presenta con un’apertura culturale non molto diversa dal triste precedente storico. Tanto che dopo le prime notizie anche i 5 Stelle avevano avanzato qualche presa di distanza. E così palazzo Chigi aveva fatto sapere che il patrocinio si doveva a «un’iniziativa personale di Fontana attraverso procedure interne agli uffici». Conte insomma non ne sapeva niente. Fontana è un ministro senza portafoglio che sta lì per delega del presidente del Consiglio in materia di famiglie e droga. Dunque ieri è arrivata la notizia della revoca del patrocinio, ben accolta da Sinistra italiana e dal Pd che avevano presentato interrogazioni sul fatto. Oltre che dalle tante associazioni – Arci, Arcigay, Agedo, Certi diritti, Mario Mieli, Famiglie arcobaleno – che il 30 marzo manifesteranno a Verona contro le tesi del congresso. Ma dopo un po’ è arrivata anche la smentita dall’entourage di Fontana: «Non risulta nessuna richiesta di revoca». Probabilmente non sarà una richiesta ma una comunicazione. Di certo è una brutta sceneggiata.

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