Sotto il filo conduttore: “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” è stata presentata l’edizione 2024 del concertone del Primo Maggio  che quest’anno cambia location, da Piazza San Giovanni al Circo Massimo.

A presentare l’evento, promosso dalle tre confederazione sindacali Cgil, Cisl e Uil, organizzato da ICompany. Conduttori saranno Ermal Meta e Noemi con BigMama per l’anteprima, che vedremo anche esibirsi, in una lineup di oltre 50 artisti fra debuttanti all’evento e ritorni. Un parterre che comprende Ultimo, Mahmood, Negramaro, La Rappresentante Di Lista, Malika Ayane, Rose Villain, Ariete, Achille Lauro, Colapesce Dimartino, Tananai, Cosmo, Dargen D’Amico, Maria Antonietta, Morgan, Motta, Ditonellapiaga, Piero Pelù, Santi Francesi, Piotta, Vale Lp.

“Vorrei ricordare che durante il ventennio fascista il Primo maggio era stato abolito – sottolinea Maurizio Landini, segretario della Cgil -. È tornato ad essere una festa grazie alla Costituzione e quando l’Italia è diventata una democrazia antifascista. Per quello che ci riguarda il Primo maggio è la Festa di tutto il Paese. Mettere al centro il lavoro vuol dire rimettere al centro le persone”. Ci sosterremo a vicenda” dicono Ermal Meta e Noemi, che rispondono alle domande anche sul dibattito intorno all’antifascismo di questi giorni: “Trovo sia un po’ strano che si debba spiegare ai giovani il concetto di antifascismo. La Costituzione è basata su questo, sono valori che forse sarebbero da trasmettere in maniera più costante – dice il cantautore -. Forse c’è uno scollamento a livello generazione su questi temi che diventa un ostacolo, ma l’Italia è uno Stato antifascista. Il primo maggio non è da meno, sarà come sempre un primo maggio all’insegna dell’unione di tutti i valori della pace che servono a tutti noi”.

Per Noemi il concerto “è anche un faro sui diritti civili, della società, e un tema come l’antifascismo è importantissimo. I giovani devono essere sensibilizzati su questi argomenti”.

Nessun rischio di censura sui grandi temi, ribadisce Giovanni Anversa, vicedirettore Intrattenimento Prime Time: censurarli “non appartiene al palco e non appartiene alla Rai”.