Complotti di famiglia con omicidio e altri segreti

Mettete una serie dove al centro ruotano le vicende di una famiglia ricca e disfunzionale: tanto alcol, segreti inconfessabili, dipendenze da oppiacei vari e omicidio (quasi) perfetto. Il successo è garantito. Così The Perfect couple è diventata, nel giro di poche settimane, uno degli appuntamenti di culto su Netflix.

Sei episodi adattati da uno dei romanzi di Elin Hilderbrand, una specialista del genere, tanto da stare già approntando per il futuro – insieme al team di sceneggiatori del colosso dello streaming – svariate altre riduzioni televisive.

Il motto di Tolstoj da Anna Karenina «Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo», si adatta perfettamente alla storia di Amelia (Eve Hewson) e Benji Winbury (Billy Howle).

IL LORO MATRIMONIO va a carte quarantotto quando viene scoperto il cadavere della migliore amica nonché damigella d’onore di Amelia, Merritt Monaco (Meghann Fahy). Chiaramente l’assassino – come in ogni storia gialla che si rispetti – è fra i convitati, ma più che sulla rivelazione finale del killer, Susanne Bier – che ha spostato la sua carriera dal grande schermo a richiestissima regista di serie tv – si diverte a sviscerare con metodo, ironia e numerosi colpi di scena, i misteri della famiglia. Dove – è chiaro – nessuno è innocente, è anche i buoni hanno i loro scheletri nell’armadio.

FAMIGLIE fragili, un po’ una specialità della regista danese già trattata nei suoi primi film, con una matriarca a cui dà volto e forte personalità Nicole Kidman nei panni di Grier, scrittrice di best sellers dal passato (ovviamente…) tanto ingarbugliato quanto oscuro, sposata al fascinoso Tag Winbury (uno strepitoso Liev Schreiber). A favorire il successo di The Perfect Couple è stata anche la sigla con tutti i membri del cast impegnati in un ballo di spiaggia sulle note di Criminals di Megan Trainor. Risultato – virale – 2,6 milioni di streaming mondiali su iTunes.