Visioni

Commedia horror per Christian De Sica. Con omaggio a papà Vittorio

Commedia horror per Christian De Sica. Con omaggio a papà Vittorio

Al cinema «Sono solo fantasmi», un’operazione coraggiosa, che cerca una strada diversa per il nostro cinema popolare e dimostra che queste operazioni si possono fare

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 14 novembre 2019

Che paura a Napoli! Altro che Gomorra… Stavolta è di scena pure il fantasma scorreggione che semina il panico nel ristorante Cozza d’Oro. Per non parlare della vecchia inserviente fantasma di un teatro di stretta osservanza eduardiana. O del fantasma di un Don Vittorio davvero identico a Vittorio De Sica che giganteggia nel golfo di Napoli. Attenti a non prendere questo divertente e notevole Sono solo fantasmi, diretto da Christian De Sica, con un occhio d’amore al padre Vittorio mentre il figlio Brando lo ha non poco aiutato per le parti horror e di effetti speciali, per un cinepanettone o per una commedia tradizionale.

È UN VERO e proprio horror-comico moderno, con tanto di fantasmi e acchiappafantasmi in quel di Napoli, con tre attori di grande presa come Carlo Buccirosso, quando fa il milanese è irresistibile, Gian Marco Tognazzi e lo stesso Christian truccato tra un vecchio Johnny Cash, un Elvis o un Richard Benson, con un buon soggetto di Nicola Guaglianone&Menotti e una sceneggiatura scritta da Christian assieme a Andrea Bassi e Luigi Di Capua.

ORA. SAPPIAMO bene che l’horror-comico in Italia è sempre stato considerato a rischio e questo rende Sono solo fantasmi un’operazione coraggiosa, che almeno cerca una strada diversa per il nostro cinema popolare e dimostra che queste operazioni si possono fare, anzi, che meno ci leghiamo al già visto della commedia italiana o al simil film americano con grande effetti speciali, meglio è. Qui i pochi effetti speciali sono inventivi e divertenti, come il fantasma scorreggione e servono appunto per costruire il raccontino sui modelli degli antichi Fracchia contro Dracula o Il mio amico Jekyll, con i comici che hanno paura e se la fanno letteralmente sotto: «Ma che è sto bagnaticcio?» – «Me so’ pisciato addosso».

Al centro della storia c’è un padre viveur, giocatore e dongiovanni che ha dilapidato tutti i suoi averi e che è morto lasciando ai suoi tre figli di madri diverse,il romano De Sica, il napoletano trapiantato a Buccirosso, e il disturbato Tognazzi, una casa da 300 metri quadrati nel centro di Napoli ipotecata per 150 mila euro. I tre fratellastri hanno solo 40 giorni per trovare i soldi e riscattarla. Desisterebbero se non scoprissero che proprio il fratello disturbato ha la conoscenza giusta per acchiappare i fantasmi nascosti nelle case delle vecchie città. E questo può diventare un vero e proprio lavoro.

IL PROBLEMA è che questa caccia ai fantasmi smuove da una parte il vecchio fantasma di una strega morta secoli prima che vuole dar fuoco alla città per vendicarsi dei napoletani, da un’altra riporta alla luce il fantasma del padre appena defunto, un Christian truccato in modo perfetto da Vittorio De Sica, che ripropone da morto gli stessi vizi che aveva da vivo. Se non lo vedete con la puzza sotto il naso è un gran divertimento, pieno di omaggi alla nostra grande commedia napoletana, con un cast ben scelto di vecchie conoscenze di ogni tipo, da Leo Gullotta a Carmen Russo, da Tommaso Bianco a Nadia Rinaldi. E Christian limita le sue uscite più tipiche, «Chi è?» – «Sto cazzo!», a delle punteggiature.

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