Comicron comicità nel segno di Ugo Gregoretti
Festival L’ottava edizione del «Comicron International short film festival», dal 26 al 29 luglio
Festival L’ottava edizione del «Comicron International short film festival», dal 26 al 29 luglio
L’ottava edizione del «Comicron International short film festival» (dal 26 al 29 luglio) ha fatto registrare un buon successo di critica e di pubblico. La manifestazione dedicata esclusivamente ai cortometraggi comici, ideata da Ugo Gregoretti nella «sua» Pontelandolfo, un piccolo centro in provincia di Benevento dove era di casa fin dai tempi della direzione di «Benevento Città Spettacolo», ha confermato dopo alcune edizioni di transizione dovute alla scomparsa del Maestro e alla Pandemia, la bontà e originalità dell’idea alla quale ha dato un impulso decisivo il neodirettore artistico Enrico Caria, regista e scrittore, coadiuvato da Luigi Barletta presidente del comitato scientifico e da Lucio Gregoretti, figlio di Ugo.
Nel corso delle quattro serate condotte da Rosaria De Cicco e Giobbe Covatta, il pubblico ha assistito alla proiezione dei cortometraggi in concorso e ha apprezzato la presenza di tanti personaggi intervenuti come Patrizio Rispo, Massimo Andrei, Matteo e Giovanni Mauriello e le immagini del documentario di Gianfranco Pannone su Ugo Gregoretti. Hanno ricevuto, il prestigioso «Landolfo d’oro – Premio Gregoretti» la presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Rosita Marchese, il doppiatore Stefano De Sando, il collettivo The Jackal e lo stesso Giobbe Covatta. L’idea vincente dell’ottavo «Comicron» (il nome nasce da una crasi tra comico e omicron che è il titolo di uno dei primi film di Gregoretti che affrontava la fantascienza alla maniera sua) è stato il tema de «La comicità artificiale, l’ultima vera intelligenza», vale a dire che in quanto a senso dell’umorismo, gli algoritmi non potranno mai sostituire l’uomo.
La sezione competitiva aperta a cortometraggi di finzione, documentaristici e di animazione, ha visto poi la selezione delle dieci migliori opere provenienti da tutto il mondo sottoposte a una giuria che ha premiato film e interpreti. I dieci corti migliori hanno affrontato in maniera comica e surreale il rapporto dell’uomo con la tecnologia, tutti con storie stravaganti, soluzioni originali, linguaggi audaci.
Ma una volta tanto hanno avuto la meglio i due film italiani: il premio per il «Miglior film» è andato ad Internet sparito diretto da Matteo Cirillo e quello per la «Miglior regia» a Subtitles, di Davide Barbieri. Sono quelli che maggiormente hanno saputo interpretare lo spirito del tema scelto, che con originalità di spunti narrativi, soluzioni linguistiche, incisività filosofica hanno meglio utilizzato la comicità per veicolare lo spaesamento esistenziale in una società sempre più minacciata dall’intelligenza artificiale.
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