La saggia ragionevolezza di un provvedimento di “rideterminazione” delle pene inflitte in base a quanto previsto da una legge (la Fini-Giovanardi) dichiarata incostituzionale, è più che mai urgente. A riproporlo con forza, è stata nei giorni scorsi l’infaticabile Rita Bernardini che ha potuto toccare con mano, nel corso delle sue assidue visite in carcere, quanto siano tutt’ora attivi (perversamente attivi) gli effetti di una norma ormai illegittima. Già un anno fa ho presentato un disegno di legge, frutto del lavoro di Luigi Saraceni, Stefano Anastasia e Franco Corleone, che – come tanti altri provvedimenti pacificamente indispensabili e perfino “semplici”- non...