L’orizzonte è scomparso, denunciano sul manifesto del 19 dicembre Ardeni e Bonaga. Come se non avessimo più domani, somigliamo a nave nella nebbia ferma in rada senza prospettiva, e si suppone senza rotta. Galeotta Bologna, nel mio caso. Perché l’immagine della bonaccia di vento mi riporta a un esame di inglese con Gianni Celati e la lettura in originale della Linea d’ombra di Conrad. Quella era allegoria del passaggio alla maturità, più o meno. Qui l’immagine piega sulla perdita di futuro, sacrificato al primato di altri, tecnologia in testa. Che poi in quest’anno nuovo, dove saremo perseguitati dal genio fiorentino...