Come orientarsi nello spazio
I bambini ci parlano La rubrica settimanale a cura di Giuseppe Caliceti
I bambini ci parlano La rubrica settimanale a cura di Giuseppe Caliceti
Mi ripete con parole vostre quello che abbiamo letto e studiato?
«Noi abbiamo imparato come si fa a orientarsi, che poi vuole dire dove si trova una persona e dove vuole andare».
«Orientarsi vuol dire conoscere la propria posizione».
«Per orientarsi è importante avere dei punti di riferimento e anche molta memoria, per esempio i nomi delle vie, le case, i monumenti, il nome dei paesi. Ma ci sono anche dei luoghi senza punti di riferimento, come in un bosco, in una montagna o in mezzo al mare, alla è più difficile: bisogna trovare dei modi per orientarsi ugualmente e allora una modo è il solo, guardare il sole e le stelle».
«Anche gli antichi viaggiatori guardavano il cielo, il sole, le stelle, per viaggiare anche al buio».
«Gli antichi viaggiatori guardavano le diverse posizioni del sole durante una giornata e in questo modo si orientavano, cioè capivano i quattro punti cardinali, quattro direzioni».
«L’Est si può dire anche Oriento o Levante ed è il punto dove sorge il sole. Poi c’è l’Ovest dalla parte opposta, che si dice anche Occidente o Ponente, ed è il punto dove tramonta il sole alla sera».
«Poi c’è il Sud che si dice anche Meridione o Mezzogiorno, che è il punto più alto, dove il sole raggiunge la massima altezza, a metà giornata, che si trova tra Est e Ovest. Poi c’è il Nord, che si dice anche Settentrione o Mezzanotte che è il già punto opposto al Sud».
«Il sole guida il viaggiatore di giorno invece le stelle guidano il viaggiatore di notte. Il riferimento è la stella polare: una stella molto luminosa che indica sempre il nord».
«Per trovare la stella polare bisogna prima trovare due gruppi di stelle a forma di carro, che poi sarebbero il Piccolo Carro, o Orsa minore e il Grande Carro o Orsa maggiore».
Oggi esistono anche molti strumenti per orientarsi….
«Sì. L’uomo ha inventato molti strumenti che si possono usare sia di giorno che di notte».
«Mio padre in auto usa Google Maps».
«E si possono usare anche quando il cielo non è sereno, per esempio quando non c’è il sole o di notte che non si vedono le stelle perché è nuvoloso o sta piovendo».
«Uno di questi strumenti sarebbe il più antico, cioè la bussola. E’ formata da un quadrante che riporta nei lati i punti cardinali e un ago con la calamita che indica sempre il Nord. Ma adesso ci sono degli strumenti più moderni come il navigatore satellitare che c’è anche nella macchina di mio padre».
«Il navigatore satellitare….. E’ difficile da spiegare….C’è sulle auto e serve per indicare la strada, il viaggio che vuoi fare, dove ti vuoi fermare e lo puoi usare perché è anche legato al cellulare».
«Il navigatore satellitare, come dice la parola, riceve delle informazioni dai satelliti che sono come delle macchine che girano intorno alla terra e mandano giù dei segnali. I satelliti sono in cielo. sono stati lanciati apposta per girare e per ricavare questi segnali molto importanti per sapere dove andare».
«Il navigatore satellitare riceve le informazione dai satelliti artificiali che ruotano attorno alla terra e le traduce in mappe e in strada. E’ come una grande macchina fotografica che fa la foto a tutto il mondo e ti spiega come sono fatte le strade e dove stai andando mentre ti muove. E’ come una grande telecamera che ti segue quando tuo ti muovi».
«Poi Google Map lo puoi usare non solo in auto, ma anche in bicicletta o a piedi. C’è la voce che ti dice dove devi andare e basta che la segui e ti porta dove vuoi andare. Tu devi solo scrivere il posto dove vuoi andare e seguire la voce con le indicazioni che ti dice».
«Io a scuola ho una bussola che all’inizio pensavo che era finta invece è una bussola vera».
«Se tu apri le braccia puoi fare i quattro punti cardinali perché il braccio destro è l’Est, quello sinistro è l’Ovest, la testa è il Nord e il piede sono il Sud».
«Anche io, quando leggevamo questa lettura di geografia, mi chiedevo come si faceva con i punti cardinali quando c’era nuvolo o pioveva, poi ho capito come funziona: con la bussola e con le stelle».
«Io non mi immagino quando c’era il mondo senza Google Maps come faceva la gente a incontrarsi e a viaggiare».
«Ma lo abbiamo appena detto».
«I satelliti ci nostrano l’esatta posizione dove siamo e ci possono guidare dove vogliamo andare con una tecnologia che si chiama GPS».
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