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Come le formiche hanno inventato l’agricoltura

Come le formiche hanno inventato l’agricolturaUn'immagine hollywoodiana delle formiche

Materia oscura Accadde dopo la caduta del meteorite che fece estinguere i dinosauri 66 milioni di anni fa. Lo dice il Dna in uno studio pubblicato su "Science"

Pubblicato circa 12 ore faEdizione del 4 ottobre 2024

Nello Yucatan era caduto un asteroide largo una ventina di chilometri. L’urto aveva provocato terremoti e tsunami che fecero vibrare il pianeta per giorni. Incendi apocalittici bruciarono i due terzi delle foreste terrestri. Poi, la polvere e il fumo oscurarono il sole. La fotosintesi si interruppe e con essa vennero meno molte catene alimentari. Fu un momento difficile per tutti. Qualcuno, come i dinosauri, non resse. Le formiche invece se la cavarono e in mezzo a tale marasma, in anticipo di circa 66 milioni di anni sull’Homo sapiens, inventarono l’agricoltura e iniziarono a coltivare funghi.

È la storia che ha scoperto un team di 23 naturalisti di sette Paesi diversi guidati da Ted Schultz dello Smithsonian Institute di Washington e pubblicata ieri sulla rivista Science.

Schultz non è un enfant prodige dell’entomologia. Dopo aver cambiato quattro università e esserne uscito con un diploma da barman della prestigiosa «Golden Gate Bartending Academy» di San Francisco, in gioventù ha lavorato come barista, pulitore, rider, tassista, camionista, boscaiolo e molto altro. Fu la lettura de La società degli insetti di Edmund Wilson a convincerlo a tornare sui banchi a trent’anni compiuti e avviare una luminosa carriera accademica dedicata alle formiche contadine. «Tra tutte le cose folli che fa la natura, questa sembra davvero la più pazza», ha spiegato una volta. Pure lui non scherza: nel 2017 ha dato il nome della sua band preferita alla specie di formiche Sericomyrmex radioheadi scoperta insieme a Ana Jesovnik nel 2017. Anche la radioheadi, ovviamente, nella giungla venezuelana coltiva funghi.

Che milioni di anni fa formiche come la radioheadi abbiano inventato l’agricoltura e persino l’allevamento – degli afidi, da cui mungono lo zucchero – non è una scoperta. La ricerca però corrobora con nuove evidenze l’ipotesi che la nascita dell’agricoltura sia legata alla catastrofe del golfo del Messico. Le prove arrivano ancora una volta dal Dna. La genomica viene utilizzata sempre più spesso dai biologi e dagli archeologi per datare l’origine delle popolazioni. Con il passare del tempo, infatti, le mutazioni genetiche si accumulano e danno vita a nuove varietà nella popolazione originale. Contando il numero di mutazioni necessarie a spiegare la biodiversità odierna, dunque, si può risalire al tempo trascorso dall’evoluzione iniziale di una specie.

Il metodo rivela che sia il progenitore comune delle formiche contadine che quello dei funghi coltivati si collocano sul confine tra il Cretaceo e il Paleogene, a circa 66 milioni di anni fa. Proprio quando l’iridio polverizzato dell’asteroide si sparse su tutta la terra – permettendoci di trovarne traccia molti anni dopo – e l’arresto della fotosintesi favorì la proliferazione dei funghi. Al confronto, l’invenzione umana dell’agricoltura risalente a 12 mila anni fa è un evento recentissimo.

Parlare di «domesticazione» da parte delle formiche può sembrare una furbizia linguistica. Il termine però ha un significato preciso tra i naturalisti: è lo sviluppo di caratteristiche genetiche sfavorevoli nella nicchia ecologica originale, ma vantaggiose nella simbiosi con un’altra specie. Per esempio, l’evoluzione del cane lo ha reso più debole del lupo ma da migliaia di anni gli garantisce una sopravvivenza più lunga al nostro fianco. Così va anche tra funghi e formiche.

Nella maggior parte dei casi il processo si può leggere in senso inverso. Potrebbero cioè essere stati i funghi ad addomesticare le formiche per garantirsi una vita più facile, o il cane ad addomesticare noi. Nel caso del gatto, ad esempio, il tema è apertissimo.

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