Una delle vocazioni della propaganda è di rendere vero, a furia di ripetizione, quello che non lo è necessariamente. È un lavoro da fabbro: si tratta di eliminare il dubbio col martello per forgiare un solido senso comune. Si batte sul punto interrogativo fino a raddrizzarlo. È solo in virtù di questo che il buonsenso, tornato a nuova vita grazie al governo e al ministro dell’Interno, si è imposto come valore positivo per antonomasia. Eppure il buon senso è, per l’appunto, solo un senso comune travestito, cioè una semplificazione spacciata per un’evidenza. È solo per insicurezza, poi, che al senso...