Una motocicletta sfreccia su un’autostrada in Cisgiordania, verso la città di Beit Jala: alla guida Rami Elhanan, sessantasette anni, figlio di un sopravvissuto ad Auschwitz, gerosolimitano dalla nascita. È un graphic designer, ha una moglie e quattro figli, segue un inossidabile principio di realtà, continuamente oscillando tra cadute nel banale e pragmatismo. Estraneo a ogni ideale, non ha opinioni politiche e realizza messaggi di propaganda per chi glieli richiede, siano falchi o colombe, fautori del più aggressivo nazionalismo o pacifisti, sindacalisti, generali dell’esercito o kibbutznik. La traiettoria rettilinea dei suoi giorni scarta bruscamente quando la figlia quattordicenne Smadar rimane vittima...