In California un giudice federale, Robert Benitez, ha annullato un divieto sulle armi automatiche che era in vigore da quando, nel 1989, a seguito di una sparatoria in una scuola elementare, lo Stato era diventato il primo a mettere al bando le così dette armi da assalto, come le AR-15, mitragliette semi automatiche usate nella maggior parte dei mass shooting. Nel 2019 i sostenitori dei diritti sulle armi da fuoco avevano fatto causa al procuratore generale della California, sostenendo che usare armi d’assalto rientra fra i diritti protetti dal Secondo Emendamento.

Benitez ha deliberato che gli AR-15 come arma di difesa personali sono «perfetti e non devono essere considerati diversamente dai coltellini svizzeri».
Il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha definito la sentenza una «minaccia alla sicurezza pubblica». Questa sentenza è solo l’ultima di numerose decisioni a favore delle armi del giudice Roger Benitez ma non basta a cambiare da un giorno all’altro le rigide leggi statali sulle armi da fuoco.

Su richiesta del procuratore generale il giudice ha dovuto sospendere la sua decisione per 30 giorni in modo che il caso possa essere impugnato presso la Corte d’Appello, dove è probabile che si unisca a una serie di altri casi di «diritti alle armi». I funzionari statali sono certi di una vittoria, ma il caso potrebbe arrivare alla Corte Suprema. Quello sul controllo delle armi pare seguire il caso del diritto all’aborto, per cui si fanno ricorsi e contro ricorsi ai tribunali inferiori proprio nella speranza che prima o poi la Corte Suprema accetti di pronunciarsi.

Se la Corte Suprema dovesse accettare il caso della California, i giudici di tendenza conservatrice che in questo momento hanno la maggioranza, potrebbero usarlo per rivedere le leggi sulle armi a livello nazionale.

Il commento provocatorio di Benitez che ha paragonato le armi da fuoco di stile militare ai coltellini dell’esercito svizzero, sottolinea la spavalderia crescente dei sostenitori delle armi che si sentono vicini al successo, viste le corti federali più amichevoli e una Corte suprema più orientata a destra.

«Questa di Benitez è una lettura estrema del secondo emendamento sui diritti delle armi – ha detto al Washington Post Erwin Chemerinsky, preside della facoltà di legge presso l’Università di Berkeley, in California – Ma potrebbe essere dove la nostra Corte Suprema vuole andare».

Intanto gli Usa hanno avuto un altro fine settimana di sparatorie. A Chicago, nel corso di 5 episodi diversi sono state uccise almeno 5 persone e ferite 40. Anche Salt Lake City e Indianapolis hanno avuto sparatorie, e una sparatoria a New Orleans ha causato il ferimento di 8 persone. Nella cittadina di Maplewood, New Jersey, un ragazzo di 18 anni è morto ed un altro è stato ferito a seguito di una sparatoria nel campo sportivo del liceo che frequentavano. Nel 2021 negli Usa più di 8.400 persone sono morte in sparatorie.