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Colpo di sonno o distrazione dietro il disastro di Bologna

Colpo di sonno o distrazione dietro il disastro di BolognaSoccorritori il giorno dopo il disastro – LaPresse

Inferno in tangenziale L’unica vittima è l’autista che ha provocato l’incidente. Un milione la stima dei danni

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 8 agosto 2018

L’incidente a catena di lunedì a Borgo Panigale, nella zona occidentale di Bologna, ha lasciato sul campo una vittima: Andrea Anzolin, vicentino di 42 anni, guidatore esperto, lavorava per la ditta Loro Fratelli di Lonigo. Era lui ai comandi dell’autocisterna carica di Gpl che ha innescato le esplosioni. Il procuratore Giuseppe Amato ha aperto un’inchiesta: «Un colpo di sonno dell’autista o un momento di distrazione» sono le prime ipotesi. «È stato aperto un fascicolo a carico di ignoti – ha spiegato Amato – dove si ipotizza il disastro colposo, omicidio, lesioni colpose stradali plurime. Nelle immagini dell’incidente si vede il tamponamento, l’incendio e poi la successiva esplosione». La magistratura dovrà anche accertare se siano state rispettate le regole sul trasporto di merci pericolose e infiammabili.

Autostrade per l’Italia stima i costi di ripristino della viabilità in almeno un milione di euro. Per ricostruire il ponte, parzialmente crollato, occorreranno dai 3 ai 5 mesi, dipende da quanto tempo ci vorrà per trovare le 12 travi necessarie per risistemare l’opera. Anzolin guidava l’autocisterna che, nonostante la coda segnalata, ha tamponato un tir che trasportava fusti di solvente, a sua volta piombato su una bisarca. La deflagrazione ha scavato un enorme cratere sulla tangenziale. L’onda d’urto ha raggiunto negozi, due concessionarie d’auto, ristoranti, la caserma dei carabinieri e le case in tutta la zona. Sono 145 i feriti, inclusi parte dei soccorritori, venti ancora ricoverati, quattro i più gravi a causa delle ustioni. Spente le fiamme, è stato necessario raffreddare l’area per continuare la ricerca dei feriti. Decine di residenti hanno passato la notte fuori casa. Ieri mattina il presidente Sergio Mattarella ha chiamato il sindaco di Bologna per manifestare la vicinanza del Quirinale, il premier Giuseppe Conte ha visitato i ricoverati a Cesena mentre il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha riferito in Senato.

«C’è la necessità di alleggerire il traffico merci su gomma – ha spiegato il ministro – ma anche di dotare i tir di tecnologie che riducano la possibilità di errore umano. Sui mezzi che trasportano merci pericolose, che superano le 35mila unità, vogliamo incentivare l’installazione di presidi di guida assistita: dispositivi anticollisione, frenata automatica, controllo predittivo della velocità devono corredare questi mezzi che rischiano ogni momento di trasformarsi in ordigni ambulanti». E ancora: «Stiamo dando un forte input al progetto Smart Road con sistemi di interazione tra veicoli e infrastrutture capaci di trasferire informazioni».

Altro tema sono le norme europee: «Il governo si impegnerà a Bruxelles sul pacchetto Mobilità affinché si trovi un equilibrio tra le condizioni di lavoro e la libertà di prestare servizi transfrontalieri per i trasportatori. Bisogna assicurare piena tutela, troppo spesso messa in discussione da forme di concorrenza sleale che penalizzano le nostre imprese».
Il disastro di lunedì ha dato il via ieri a una nuova polemica tra Pd e 5S con il renziano Michele Anzaldi all’attacco via twitter: «L’esplosione di Bologna è stata causata dal mancato stop di un’autocisterna. Ecco a cosa serve la Tav, a far viaggiare più merci su rotaia e ridurre il numero di camion in strada». E Toninelli: «Non consento a nessuno di strumentalizzare in modo becero quanto accaduto a Borgo Panigale, collegando l’evento al dibattito sulle infrastrutture».

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