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«Colpo di mano sui concimi, così il M5s aiuta chi inquina»

«Colpo di mano sui concimi, così il M5s aiuta chi inquina»Un lavoratore usa un diserbante in un campo

Intervista a Angelo Bonelli «Decuplicati i valori previsti, è un ammazza-processi sulle inchieste in corso. Per le diossine si passa da 10 nanogrammi per chilo a 25: ben 2,5 volte in più»

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 2 novembre 2018

Nel dl Urgenze, che approda lunedì all’esame dell’aula in Senato, il governo ha inserito l’articolo 41 relativo allo smaltimento dei fanghi da utilizzare come concime in agricoltura. La norma innalza di 20 volte, da 50 a 1.000 milligrammi per chilo, il limite da non superare per elementi come gli idrocarburi policiclici aromatici, Toluene, Selenio, Berillio, Arsenico e Cromo. Secondo il componente della federazione dei Verdi, Angelo Bonelli, «il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il governo giallonero dovranno spiegare agli italiani perché compreranno cibi coltivati in terreni inquinati al solo scopo di fare un favore ai fanghisti, cioè alle imprese che trattano i fanghi, un settore concentrato nelle regioni care alla Lega».

Angelo Bonelli

Bonelli, cos’è che non va nell’articolo 41?
È una sanatoria di diossine, Pcb, arsenico. Ex magistrati come Gianfranco Amendola, esperto in normativa ambientale, e tutto il settore dell’agricoltura bio sono in rivolta. La direttiva europea e la legge italiana approvata nel 1992 prevedono che i fanghi di depurazione destinati all’agricoltura con una funzione concimante e ammendante non debbano contenere sostanze tossiche o nocive persistenti e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali e per l’uomo. La norma non prevedeva la presenza di diossine (che si accumulano e non dilavano), Pcb e altre non per un vuoto normativo, ma perché si tratta di sostanze che negli scarichi civili non dovrebbero esserci.

Ma il testo prevede che si debbano fare le analisi così si smaschererà chi inquina.
Nell’articolo 41 per il Toluene c’è un limite di 200 volte maggiore rispetto a quello fissato dal decreto legislativo 152 del 2006 (che fissa i limiti oltre i quali scatta l’obbligo di bonifica dei terreni): da 0,5 milligrammi per chilo a 100. La tolleranza viene fissata a 20 volte in più per gli Ipa. Per i Pcb viene alzata la soglia di 13,3 volte, un dato particolarmente grave perché sono fuorilegge dal 1984 essendo cancerogeni. Per i Pcdd/Pcdf (cioè le diossine) il limite passa da 10 nanogrammi per chilo a 25 ossia ben 2,5 volte maggiore. Prevedere per legge la presenza di diossine e Pcb non vuol dire, come dice Costa, che la norma è stata fatta per trovare gli inquinanti ma significa autorizzarne la presenza.

Che impatto avrà l’articolo 41 sui processi in corso?
Negli ultimi tre anni sono state sequestrate 15 aree agricole e tonnellate di fanghi tossici, circa 50 persone sono state indagate o arrestate dalle procure, in alcuni casi anche dalla Dda, in procedimenti che riguardano Lombardia, Veneto, Liguria e Toscana. Imprese e indagati avranno tutti un beneficio grazie al governo perché l’articolo 2 del codice penale stabilisce il principio del «favor rei», cioè se cambia la normativa si applica quella più favorevole all’imputato. Si tratta in sostanza di un articolo «ammazza processi». In Canada per le diossine il limite è 4 nanogrammi, in Svizzera è vietato utilizzare questo tipo di fanghi come fertilizzanti. Costa sta facendo il notaio di decisioni altrui.

Un emendamento però aggiunge che la norma sarà rivista, «si auspica» entro l’anno prossimo.
Ma quando l’hanno scritta «la natura transitoria» non c’era, dal testo si capisce che è stata ideata per disciplinare la materia in via definitiva. Per capire la gravità basta ritornare al caso di Vincenzo Fornaro, un allevatore di Taranto. Nel 2008 è stato costretto ad abbattere mille tra pecore e vacche, 30 dipendenti licenziati, perché c’era diossina nel suo latte e nei formaggi. Sull’erba da foraggio la concentrazione di diossina trovata era di 10,1 nanogrammi, meno della metà di quello che viene consentito adesso.

E rispetto all’articolo 25, che prevede la sanatoria per gli edifici dei tre comuni che hanno subito il sisma a Ischia?
È un condono tombale peggio dei precedenti perché mette anche a disposizione i fondi pubblici per ricostruire gli edifici abusivi, utilizzando norme più permissive persino del condono Berlusconi. Significa che ville di lusso verranno sanate aumentando di valore, un affare per gli speculatori. Sarà un cavallo di Troia, che potrà essere utilizzato più avanti in altri territori. I 5S utilizzano l’ambiente solo per propaganda elettorale.

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