Mini focolaio allarma Fiumicino: due locali chiusi, otto contagiati
Effettuati test a tappeto attraverso il drive-in di Casal Bernocchi Nessun caso Covid tra i clienti, il focolaio è partito da un dipendente. In Italia ieri ci sono stati 175 nuovi casi contro i 259 di venerdì
Effettuati test a tappeto attraverso il drive-in di Casal Bernocchi Nessun caso Covid tra i clienti, il focolaio è partito da un dipendente. In Italia ieri ci sono stati 175 nuovi casi contro i 259 di venerdì
Secondo locale chiuso ieri a Fiumicino per il Covid-19: l’Asl Roma 3 ha disposto la misura precauzionale per il chiosco bar Spuma sul lungomare, il giorno precedente aveva imposto la chiusura del locale Indispensa, proprio difronte al municipio cittadino. I due esercizi fanno capo alla stessa proprietà: venerdì un dipendente del bistrot, originario del Bangladesh, era risultato positivo al tampone. Le sue condizioni hanno richiesto il ricovero allo Spallanzani. Scattate le verifiche, su 400 test i sanitari hanno accertato 8 casi in totale: i due titolari dei locali, due impiegati e quattro conviventi del paziente ricoverato. Nessun cliente quindi.
LE VERIFICHE sono scattate due giorni fa: tutti coloro che hanno frequentato i due locali a partire dal 21 giugno sono stati invitati a recarsi al drive-in di Casal Bernocchi per effettuare i tamponi (800 eseguiti fino a ieri pomeriggio). Controlli anche nell’ambasciata del Bangladesh. Venerdì si è subito formata una lunga coda di auto. «Si raccomanda a tutti i titolari di ristoranti di conservare i contatti dei clienti – il monito dell’Unità di crisi – per facilitare il contact tracing ed evitare pesanti sanzioni». Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha spiegato: «Se a Casal Bernocchi si trova ancora fila, si può ritornare successivamente. Ma fino all’esito del tampone è necessario rimanere isolati. Per lo stesso principio, bisogna andare al drive-in in auto, da soli o con conviventi». Nel Lazio ieri si sono registrati 18 nuovi positivi al Covid-19, 5 a Roma città, e un decesso (837 i morti complessivi). In totale in regione sono 826 i positivi: 629 sono in isolamento domiciliare, 198 sono ricoverati, solo 13 in terapia intensiva.
IN ITALIA ieri si sono registrati 175 nuovi contagi, contro i 259 di venerdì, per un totale di 240.136 malati di Covid-19 da inizio emergenza. Sul fronte tamponi, ieri ne sono stati effettuati 61.351 contro i 52.768 del giorno precedente. I decessi nelle scorse 24 ore sono stati 8 contro i 30 di venerdì, mai così pochi dal primo marzo. Nel dettaglio, ci sono state due vittime in Lombardia, una nel Lazio, tre in Piemonte, una in Umbria e una in Liguria. Il totale dei morti sale a 34.716. I guariti ieri sono stati 969 (contro gli 890 di venerdì), per un totale di 188.584. Il numero dei positivi scende a 16.836.
PROSEGUE IL CALO DEI RICOVERI, con le terapie intensive che sono scese per la prima volta sotto la soglia 100 (sono 97, 8 in meno di venerdì), come non succedeva da fine febbraio: 43 sono in Lombardia; 13 nel Lazio, 12 in Piemonte e 11 in Emilia Romagna. I ricoveri ordinari sono 96 in meno, 1.260 in tutto. Le persone in isolamento domiciliare sono 15.479. Tra le regioni, sempre in testa la Lombardia, con 77 nuovi casi (32 debolmente positivi) che corrispondono al 44% del totale, seguita dall’Emilia Romagna, che fa segnare 44 casi in più. A pesare in questo caso è il focolaio scoppiato nel magazzino della ditta Bartolini a Bologna: 79 dipendenti e 28 familiari contagiati, 11 positivi in più trovati ieri, ma l’Ausl ha annunciato che non ne chiederà la chiusura.
RANIERI GUERRA, direttore aggiunto dell’Oms, venerdì aveva dichiarato: «Il paragone è con la Spagnola che si comportò come il Covid: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre, facendo 50 milioni di morti nella seconda ondata». Ieri il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, si è detto scettico: «Siamo in un’epoca diversa, abbiamo imparato a proteggerci. Non credo in una seconda ondata come per la Spagnola ma credo in focolai da contenere, fondamentale fare tanti tamponi».
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