Il libro d’esordio di Clémentine Haenel racconta di quei momenti d’apnea in cui l’angoscia del respiro che manca si affianca al ricordo, prodigioso, di esperienze vissute. Vuoto d’aria (pp. 104, euro 15), edito da Alter Ego nella bella traduzione di Valentina Maini, è la storia di quello che definiremmo semplicemente un «brutto periodo», la mauvaise passe del titolo originale, con tutto quel sovrappiù temporale che un esso comporta – cioè quando il tempo ipnotico della quotidianità si dilata in tanti piccoli brutti momenti che si ripetono seguendo le variazioni del dolore. Vuoto d’aria è un diario in cui la voce...