La letteratura nordeuropea ha mille volte sfiorato il surrealismo lasciando poi alla Francia l’onore di dargli i Natali. Erano surrealiste già le invenzioni oniriche di Strindberg, quelle di Kafka o anche La montagna magica di Thomas Mann che, pubblicata nel 1924, anno del Primo manifesto surrealista, con il suo monumentale stravolgimento dell’ordine della realtà in un solo, lunghissimo sogno si può ritenere a buon diritto un’antesignana dell’ultimo minuto di quanto l’immaginario surrealista avrebbe prodotto all’indomani della sua nascita. In seguito e per molto tempo, il surrealismo rimase l’unica espressione produttiva dell’ormai trascorsa stagione delle avanguardie, senza mai svanire del tutto,...