Being There. Oltre il giardino di Claudia Losi costituisce l’ultima tappa di una lunga ricerca che prende forma attraverso un libro prezioso, un oggetto raro e denso di disegni e parole che raccontano di un dialogo, ancora possibile, tra la natura e gli esseri umani. Tutto è iniziato nel 2006 quando un gruppo di quattro persone (un compositore, un videomaker, una fotografa e un’artista) si imbarca alla volta dell’arcipelago Saint Kilda, situato nell’Oceano Atlantico settentrionale. Questo viaggio partecipato non raggiunge però la meta stabilita a causa delle cattive condizioni meteorologiche. L’arcipelago è un luogo impervio, molto lontano dalle rotte del turismo e dalla quotidianità dell’esistenza, tanto che dal 1930 le isole non registrano la presenza di alcun abitante.

TRE ANNI DOPO, vede la luce il video Being elsewhere/Essere altrove, girato sui monti dell’Appennino intorno a Piacenza, città di origine di Claudia Losi: quattro bambini camminano e con il loro incedere segnano il passaggio verso l’adolescenza. Nel 2012 l’artista parte nuovamente alla volta dell’arcipelago scozzese e questa volta riesce a toccare terra; all’arrivo seguono giorni di camminate ed esplorazioni. Quattro anni dopo, nel 2016 presso la Collezione Maramotti di Reggio Emilia, viene inaugurata How do I imagine being there? dove, tra le diverse opere in mostra, trovano posto le fotografie scattate a Saint Kilda. Immagini, oggetti, vetri, collage e fusioni in bronzo di micro-paesaggi fossili danno forma a una topografia dell’altrove, in cui non è possibile scindere il fisico dal simbolico. Ecco così delinearsi una geografia dell’anima, dove reminiscenza e narrazione aprono le porte alla conoscenza. Nel 2020 Being There. Oltre il giardino vince l’Italian Council e sotto la cura di Leonardo Regano si appresta a percorrere un’ulteriore tappa di un viaggio, divenuto quasi ventennale. L’artista decide di strutturare quest’ultimo momento intorno a una semplice domanda – «Qual è la tua idea di luogo naturale?» – rivolta a pubblici diversi per età, cultura ed estrazione sociale. Questa fase prende vita durante dei workshop organizzati a Singapore presso il Ntu-Centre for Contemporary Art, a Gerusalemme presso l’Hansen House e Bezalel Academy of Arts and Design, a Urbino con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti e a Trento presso il Cimec – Centro Interdipartimentale Mente/Cervello.

NEL CORSO DEL TEMPO le risposte sono state raccolte e trasformate in disegni che a loro volta sono stati rappresentati su un arazzo lungo ben diciotto metri, conservato dalla scorsa estate – quando è stato esposto per la prima volta – alla Rocca Roveresca di Senigallia. L’arte del tessere è una delle pratiche che accompagna Claudia Losi sin dalle sue prime opere: mani di donne si industriano per dare forma al tempo, per raccontare il tempo e trovare nel suo scorrere il germe della vita.
«Siamo materia del mondo» scrive l’artista in Radice e Narrazione, testo posto a chiusura di un libro che è testimonianza di un itinerario dentro e fuori dal sé, sintesi ultima di un viaggio di crescita e trasformazione, espressione di una volontà che vuole rifondare il modo in cui l’uomo abita il mondo nonché, in quest’epoca di grande incertezza, il suo rapporto con la natura. Oltre a quello di Claudia Losi, il volume raccoglie testi in italiano e inglese del curatore Leonardo Regano e poi di Giorgio Vallortigara, Mauro Sargiani, Ugo Morelli, Riccardo Komesar, Cesare Raimondi, Gioia Laura Iannilli, Alice Benessia, e i disegni e la documentazione fotografica dei viaggi e delle opere che hanno costituito il percorso del progetto.