Pasolini ormai può essere, oltre che un piacere letterario «in proprio», anche punto di partenza per nuove creatività, come capita del resto a tutti i grandi classici. Massimo Sgorbani, puntuto drammaturgo lombardo (la sua ultima trilogia era dedicata alla «donne» di Hitler), parla questa volta insieme di un periodo storico e di noi oggi. Usa le cronache della fine della seconda guerra mondiale, e l’universo ideologico e visionario di Pasolini. Usa la satira e il cabaret, il balletto e il circo, il dramma borghese e la pochade. Tutto mescolato e instancabilmente sovrapposto, per costituire una amarissima quanto ridicola «commedia all’italiana»....