La scomparsa di Clara Sereni sottrae al panorama delle patrie lettere una figura di rilievo della nostra scrittura, ancorché sufficientemente appartata e per nulla abituata a rendere facile esibizione di sé. Poiché tutto il suo repertorio letterario, sospeso tra libera narrazione e resoconto critico della sua esperienza della quotidianità, ben poco si presta a facili sintesi, semmai giocando sempre sul difficile crinale che intercorre tra dimensione pubblica e sfera privata nella costruzione dell’identità. La sua mancanza di disposizione al clamore è poi ulteriormente avvalorata dal sentirsi snodo di tante storie che nei suoi libri sono state ripetutamente richiamate. Non c’è...