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Civati: «Gazebo aperti. Spalancati»

Civati: «Gazebo aperti. Spalancati»Pippo Civati, deputato Pd contrario al governissimo e candidato al congresso Pd

Democrack Epifani non mi cerca, non gli interesso. Io, in corsa per un Pd di sinistra. Con Cuperlo corse separate, siamo diversi. Nelle stanze segrete del Nazareno valgo l'uno per cento, vedremo fuori. Non ho grandi elettori: viva la libertà

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 12 giugno 2013

Civati, Epifani annuncia che fra un mese si sapranno le regole del congresso Pd. I gazebo per l’elezione del leader debbono essere aperti a tutti o chiusi ai soli iscritti?
Aperti. Spalancati. Non vedo di chi dovremmo aver paura. A chi si infiltra nel Pd oggi dovremmo dare una medaglia.

Il voto locale è andato bene.

Sono commosso dalla capacità del nostro Pd di vedere sempre cose belle che non esistono. E non vedere quelle che esistono.

Cosa? Il premier Letta ha detto che il voto premia la scelta delle larghe intese.

Allora avrebbe dovuto vincere anche il Pdl. No, ha vinto un partito che esiste nonostante tutto. Che esiste ancora nei territori, ed esprime una buona classe dirigente locale. Abbiamo tutti fatto campagna elettorale, siamo tutti contenti. Ma ho incontrato molti elettori che la pensano esattamente come me e hanno votato Pd. Il problema non è abbandonare la nave, è dargli una direzione di centrosinistra. Infatti a livello locale non eravamo alleati con il Pdl.

Le regole del congresso saranno cambiate, dice Epifani. È d’accordo?

No. Fra l’altro se si candida Renzi anche la separazione fra segretario e candidato premier è assurda: poi dovremmo fare nuove primarie per il candidato premier. E non è ammissibile che cambi le regole una segreteria che ha l’unico mandato di chiudere la stagione congressuale del 2009. Non ne capisco il motivo.

Non lo capisce o non lo condivide?

Se Epifani avesse fatto solo quello che doveva fare, e cioè aprire subito il congresso, sarebbe stato semplicemente un arbitro. Invece così gestisce e indirizza tutta questa fase. Ci ha messo un mese per fare la segreteria, ora ci metterà un mese a fare le regole, e sarà luglio. Poi faremo i congressi locali, e arriveremo a ottobre-novembre. Il mandato di Bersani scadeva prima.

Nella commissione delle regole saranno i ’renziani’ a far valere questa posizione?

Non ho ricevuto nessuna telefonata da Epifani. Non mi ha interpellato per la segreteria, né per la commissione. Continua a sottovalutare il fatto che mi candido. Forse non gli interessa, forse lo considera inutile. Forse però dovrebbe avere la cortesia di ascoltare chi è parte in causa.

Lo chiami lei.

E cosa dovrei fare, OccupyEpifani? Però è curioso che le ragioni di Cuperlo, che mi pare su questo la pensi come me, e le mie, due persone interessate alla sfida per la leadership, non vengano considerate.

Ripeto, nella commissione Renzi ha i suoi.
Anche in segreteria. Renzi ha deciso di condividere questa fase politica. Scelta legittima. Io non accampo pretese e non ho ricevuto offerte. Sono in una condizione di totale libertà. Viva la libertà.

Non rischia di essere troppo libero? Renzi ha grandi elettori nel gruppo dirigente, Cuperlo anche, forse. Lei chi ha dalla sua?

Felice di non averne. Se qualcuno vorrà sostenermi, lo dirà quando vorrà. Non ho sponsor, i grandi giornali hanno già il loro candidato, mi affido a chi come me è sganciato dai meccanismi tradizionali.

Qual è l’area che vuole mettere insieme?

Innanzitutto i delusi a stratificazioni ideologiche dal ’98 ad oggi. Giro l’Italia, ho dato una mano, da Sestri Levante a Bari. Ricevo molta attenzione. Nel gruppo parlamentare e nelle segrete stanze del Nazareno la mia posizione rappresenta l’uno per cento. Ma fuori ha ascolto e relazione politica. Vedremo.

Vuole un Pd più di sinistra?

Un Pd più di destra di così è impossibile. C’è il precipizio, c’è lo scioglimento nel Pdl.

Non sarebbe meglio che i candidati di ’sinistra’ unissero le forze? Lei con Cuperlo, magari con Barca in squadra.
No. Abbiamo motivazioni e finalità diverse. Ma sarà bello confrontarsi con uno del valore di Gianni. Spero che la parte laica del Pd sia maggioritaria, al congresso.

La prossima settimana a Montecitorio si vota sulla cancellazione della spesa per gli F35. Lei ha firmato la mozione di Sel. I suoi colleghi del Pd che faranno?

Mi sbaglierò, ma stavolta vedo finalmente nel mio gruppo un po’ di orgoglio per le cose dette fin qui. Io la voto: quello sugli F35 è un investimento incongruo. Il ministro Mauro lo definisce un investimento di pace: una follia. In campagna elettorale abbiamo promesso un taglio. Se dobbiamo cambiare idea perché ci sono le larghe intese, significa che il parlamento diventa un’appendice di Palazzo Chigi. Stessa cosa sull’Imu.

Sull’Imu?

Siamo a rischio di aumentare l’Iva e continuiamo a discutere di cancellazione dell’Imu anche per chi se la può permettere. Il Pd deve definire una linea oltre la quale non si va. Come fa Berlusconi dall’altra parte.

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