Visioni

Citto Maselli, inarrestabile «enfant terrible» tra cinema e politica

Citto Maselli, inarrestabile «enfant terrible» tra cinema e politicaUna scena da «I delfini» (1960)

Cinema Un ritratto del regista, dagli esordi con «Gli sbandati», alla contestazione di Venezia '68, fino all'ultimo gesto dell'scrizione all'Anpi. Quando sono arrivati gli oscuri anni Novanta ha rivoluzionato le sue immagini

Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 marzo 2023
Abbiamo sempre pensato a Francesco Maselli come a un enfant terrible del cinema italiano. Così lo avevano definito per aver esordito giovanissimo, ma ancora di più perché, anche durante i suoi fiammeggianti interventi nelle riunioni delle organizzazioni del cinema, degli autori e maestranze, tra occupazioni e festival contestati (Venezia ’68), le discussioni sui progetti della legge del cinema, lo immaginavamo quando, ginnasiale al Tasso organizzava gli studenti medi romani antifascisti. Si era trovato anche a trasportare appena quattordicenne, armi ai partigiani nella Roma occupata (precisamente una pistola a tamburo consegnata a Pintor avvolta in un giornale, come ha raccontato a...
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