Cineselvaggi, un festival pensato e creato da adolescenti
Cinema Comincia oggi a Milano la prima edizione, in programma corti di studenti delle superiori. Ospiti anche Agostino Ferrente, Marina Spada e Francesco Fei
Cinema Comincia oggi a Milano la prima edizione, in programma corti di studenti delle superiori. Ospiti anche Agostino Ferrente, Marina Spada e Francesco Fei
Comincia oggi a Milano, fino a sabato 14, la prima edizione del Cineselvaggi Film Festival: un debutto che è una scommessa non solo per quanto riguarda i film selezionati – realizzati esclusivamente da ragazzi sotto i vent’anni – ma anche nell’organizzazione in ogni suo livello del Festival stesso, curato interamente da studenti dell’Itsos Albe Steiner di Milano, Liceo Artistico con indirizzo audiovisivo e multimedia. Con i fondi del bando del Ministero dell’Istruzione vinto da questo progetto in collaborazione con Filmmaker Festival è stato possibile rifare la sala di cinema dell’Istituto, che accoglierà il pubblico della rassegna, aperta a tutti.
IL PUNTO di partenza di Cineselvaggi è un concorso di film, documentari, videoclip: «Cortometraggi non oltre i 15 minuti a tema e genere libero» spiega Mario Garofalo, uno dei professori dell’Itsos che ha affiancato i ragazzi in quest’avventura. A partecipare al concorso sono stati allievi delle scuole superiori, non solo a indirizzo audiovisivo, di tutta Italia, attraverso i loro istituti o su iniziativa personale – sono «video realizzati in ambito scolastico o magari con i cellulari, nel weekend insieme agli amici» dice Garofalo – che a Cineselvaggi hanno mandato in tutto 170 lavori, trenta quelli selezionati.
«PER SCEGLIERLI ci siamo soffermati molto sulla storia, volevamo che fosse ben comprensibile anche per un pubblico che non studia cinema come noi» racconta Anna Ravelli, fra le dieci studenti dell’Itsos che ha preso parte al comitato di selezione, uno dei tanti gruppi che collaborano alla realizzazione di un festival – dall’organizzazione alla creazione del sito e del logo animato dell’evento fino ai ruoli più tecnici come la gestione della sala – e che spiega il necessario lavoro di compromesso per selezionare dei film e non prenderne altri: «Per esempio un film che mi era piaciuto moltissimo non è stato preso». Quindici dunque i lavori in concorso, da Saper aspettare di Alessandro Negri a Cronaca nera di Giuseppina Vecchione e La solitudine nei campi di Corvetto di Gabriele Caiola: al quartiere milanese di Corvetto dove si trova l’Itsos è dedicata una selezione speciale del Festival, Corvetto Pills: Cineselvaggi ha invitato gli studenti dell’istituto e gli abitanti del quartiere a «fermare lo sguardo per 60 secondi e raccontare Corvetto in un minuto».
Fuori concorso invece sono stati inseriti i film selezionati – altri quindici – in cui i ragazzi che li hanno girati si sono avvalsi dell’aiuto di un adulto, come La rivincita della natura di Alessia Cutino, Experience D di Riccardo Pravettoni, il film «di gruppo» I nuovi zombie.
E AL FESTIVAL, oltre agli under 20, parteciperanno anche degli autori: i loro film sono stati proposti agli studenti dai docenti che hanno lavorato con loro e selezionati ancora una volta dai ragazzi. Sono Agostino Ferrente, che presenterà Selfie – il suo documentario girato da dei coetanei, adolescenti come quelli di Cineslvaggi nel Rione Traiano di Napoli e in programma alla Berlinale 2019 – Marina Spada con Poesia che mi guardi (2009), sulla poetessa Antonia Pozzi, e Francesco Fei con Mi chiedo quando ti mancherò, nella selezione di Alice nella città della scorsa Festa del Cinema di Roma e in parte girato proprio all’Itsos.
Fei sarà anche uno dei professionisti del settore che terrà una delle masterclass e workshop offerte ai ragazzi che parteciperanno a Cineselvaggi. Insieme a lui il compositore Fabio Vacchi (David di Donatello nel 2002 per Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi), il videomaker Gianluca «Calu» Montesano, Lorenzo Mercanti – che terrà un workshop sulla tecnica del morphing – lo stuntman Simone Belli, l’animatrice Monica Valentini Golfetto.
In programma anche degli eventi collaterali come l’allestimento nel teatro di posa dell’Itsos del Labirinto della violenza, un’installazione e un percorso contro la violenza sulle donne.
Un vasto programma accomunato da un’idea di fondo, ribadita da Garofalo: «È un festival pensato, sviluppato e portato avanti dai ragazzi per i ragazzi».
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