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Cinema cinese

Oriente Estremo Scorrendo la classifica dei film che più hanno incassato al botteghino in questo 2017, fea i vari La bella e la bestia e Spider-Man si trova al quinto posto Wolf […]

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 30 settembre 2017

Scorrendo la classifica dei film che più hanno incassato al botteghino in questo 2017, fea i vari La bella e la bestia e Spider-Man si trova al quinto posto Wolf Warrior 2. Probabilmente sconosciuto ai più, si tratta del film cinese che più ha incassato non solo durante questo anno, ma in tutta la storia del cinema del paese asiatico. Già lo scorso hanno The Mermaid, diretto da Stephen Chow, aveva battuto tutti i record in patria, ma sono bastati meno di dodici mesi al mercato cinematografico cinese per fare un ulteriore balzo in avanti. Wolf Warrior 2 al di là dei numeri è però anche un film che molto ci dice di un certo modo di intendere e fare cinema nella Cina contemporanea, dove, è bene ricordarlo, l’industria cinematografica è un’industria governata dallo stato sottoposta e forti censure. Il film è uscito lo scorso fine luglio, nel cosiddetto periodo blackout, quando nelle sale cinesi vengono proiettati solamente film prodotti nel paese asiatico, lasciando fuori cioè Hollywwod e tutte le altre produzioni estere. Da più parti sui media occidentali sono piovuti commenti che vedono Wolf Warrior 2 come uno snodo importantissimo per l’industria cinematografica cinese contemporanea. Il film è certamente un blockbuster in stile hollywoodiano, effetti speciali e scene d’azione alla Micheal Bay non mancano, ma con un evidente sostrato nazionalista e patriottico, tanto che il film è stato definito il Rambo cinese. La storia è quella di un soldato speciale che in Africa si ritrova per caso nel mezzo di una guerra civile e che, alla fine del film, salverà i compatrioti presenti nella zona ed il paese dal colpo di stato, innamorandosi inevitabilmente della bella di turno. Per dare un’idea del tono propagandistico del film basta andare verso la fine del film quando sullo schermo compare un passaporto cinese con i seguenti sottotitoli “Cittadini della Repubblica Popolare Cinese: non mollate! dovunque vi troviate all’estero, ricordate che la madre patria vi protegge”. Certo il film non è solo questo, molti spettatori e critici in Occidente hanno riconosciuto al film delle buone qualità, come le iperadrenaliniche scene d’azione ed il ritmo incalzante della pellicola, ma nella storia recente del cinema cinese Wolf Warriors 2 resterà probabilmente uno spartiacque, un blockbuster degno dei film americani con un messaggio propagandistico e nazionalista spinto.

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