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Cile, la terra trema,10 morti e un milione di evacuati

Cile, la terra trema,10 morti e un milione di evacuatiIl terremoto in Cile – La Presse

Terremoto Un sisma di magnitudo 8,4 per oltre tre minuti e onde da tsunami

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 18 settembre 2015

Il Cile trema. Nella notte tra mercoledi e giovedi, un sisma di 8,4 gradi nella scala Richter ha provocato 10 vittime e ha fatto scattare l’allarme tsunami: per l’arrivo di onde alte più di 4 metri. L’epicentro è stato localizzato a 36 km a ovest di Canela Baja, nel nord del paese, e a 16 km di profondità. Alla scossa più violenta sono seguite altre 70 di assestamento – per oltre tre minuti – di magnitudo compresa tra 6,1 e 7,6 gradi Richter. Nel 2010, un terremoto di 5,6 gradi Richter ha provocato oltre 500 morti soprattutto a causa dello tsunami che ne seguì. Si è trattato del peggior terremoto registrato nel mondo quest’anno: più di quello che si è verificato ad aprile in Nepal e in Giappone a maggio, entrambi di 7,8 gradi della scala Richter. Il terremoto più devastante, in Cile, si è registrato nel 1960: 9,5 di magnitudo. Nel sisma di questi giorni, tre persone sono morte nella regione di Coquimbo, tre in Valparaiso e una nella regione Metropolitana. L’allarme tsunami, ieri, sembrava rientrato, ma il paese resta in allerta rossa. «Il terremoto ha reso indispensabile un’evacuazione preventiva lungo tutta la costa», ha detto alla stampa il ministro degli Interni cileno, Jorge Burgos. L’evacuazione è stata decisa da nord a sud, lungo i 5.000 km di costa e ha interessato circa un milione di persone.

Il Servizio Nacional del Consumidor (Sernac) ha accusato l’impresa Walmart di aver impedito ai lavoratori e ai clienti di uscire durante il terremoto e ha annunciato azioni giudiziarie. In un paese in cui le multinazionali e le imprese private hanno mano libera, il Sernac non può però intervenire direttamente. Le cose potrebbero cambiare qualora passasse una legge attualmente in discussione al Senato, che consente tra l’altro ai consumatori di chiedere i danni alle imprese che non rispettino la dignità dei clienti.

Intanto, la presidente Michelle Bachelet ha tenuto una riunione d’emergenza del gabinetto di governo nella regione di Coquimbo. Oltre 600 sfollati, principalmente dall’epicentro del sisma e dalla regione dell’Auracania, sono stati subito alloggiati, mentre circa 96.705 abitanti nei comuni di Illapel, Coquimbo , Ovalle, Punitaqui e Combarbala sono rimasti senza elettricità. Nella località di Alto Hospicio, una delle più colpite dal terremoto, circa 2.000 abitazioni hanno subito danni molto gravi, al 60% si tratta di case popolari. Il governo ha già mobilitato 120 brigate di soccorso nelle 10 regioni colpite, sulle 15 che conta il Cile. I festeggiamenti per l’indipendenza, che avrebbero dovuto svolgersi oggi e domani, sono stati sospesi. Il 18 e il 19, il Cile ricorda la proclamazione della prima Giunta di governo che, nel 1810, diede avvio al processo di indipendenza dalla Spagna.

I dati trasmessi dai mareografi e dalle boe nel sud del Pacifico hanno consentito al sistema di prevenzione del governo di mettere in campo un efficace piano di evacuazione, che ha limitato il numero delle vittime. Con il sisma di aprile in Nepal è andata ben diversamente: 8600 morti e quasi 20.000 feriti. Il Cile è uno dei paesi più esposti ai terremoti perché si situa al limite della placca tettonica di Nazca che collide con quella sudamericana. Le placche sono grandi blocchi di superficie terrestre che tendono ad avanzare una sopra l’altra per circa 7-8 centimetri ogni anno. La frizione tra le due placche – che quando si produce nella profondità della crosta terrestre genera una forte pressione, a seguito della quale si determina il terremoto – interessa una zona che va dal sud del Perù fino al nord del Cile: una di quelle a più alto rischio sismico.

A Bachelet – che ha comunque escluso di dichiarare lo stato d’emergenza – è arrivata la solidarietà dei presidenti: degli Stati uniti e di tutta l’America latina.

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