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Ciao Giancarlo, le lettere per Aresta

Ciao Giancarlo, le lettere per ArestaGiancarlo Aresta – Marco Cinque /il manifesto

Le lettere Chi vuole condividere un ricordo o un saluto a Giancarlo Aresta può scrivere a lettere@ilmanifesto.it

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 marzo 2020

Un impegno infaticabile

L’Associazione per il rinnovamento della sinistra esprime dolore e cordoglio per la scomparsa di Giancarlo Aresta, compagno e carissimo amico. Aresta ha rappresentato – tra l’altro – un riferimento importante nella lunga discussione scaturita dalla svolta del 1989. Di lui si ricordano articoli e scritti davvero significativi e pure l’infaticabile opera per evitare che venisse tagliato il Fondo per l’editoria. Ci stringiamo nel commosso ricordo alla compagna Alba Sasso e alla famiglia.
Aldo Tortorella e Vincenzo Vita

L’approdo sicuro

Caro Giancarlo, eri il più serio e concreto di tutti noi, l’approdo per un consiglio sicuro e realista in un luogo di spudorata allegria finanziaria come «il manifesto». Che ti deve molto, se oggi esiste ancora. Un abbraccio ad Alba.
Gabriele Polo e Giovanna Boursier

Ciao Gianca’

Dietro l’immagine di serietà e sobrietà, ricordo la tua polpa morbida e un gran senso d’ironia. Tra i più mattinieri, passavi a trovarmi in archivio e ti piaceva chiacchierare non dei massimi sistemi ma di cose semplici, delle nostre vite vissute, di quel che ci piaceva. Ogni volta t’accoglievo con un «ciao Gianca’» e, sebbene fossimo diversi, non percepivo alcuna distanza tra noi. Grazie per avermi regalato un pezzo della tua vita, anche delle cose più sciocche, per strapparci reciproci sorrisi, cose che sappiamo solo io e te. Ciao Gianca’, passami ancora a trovare, ricordo che l’ultimo decaffeinato l’hai offerto tu, il prossimo tocca a me e ne berremo uno vero, ristretto e corretto al Varnelli, adesso possiamo, nessuno ce lo vieta…
Marco Cinque

All’inizio del ’68

Era gennaio del 1967 quando il rettore dell’Università di Bari fece intervenire la polizia perché sgomberasse la facoltà di chimica occupata e poi decretò la serrata. Il giorno dopo migliaia di studenti, viste serrate le porte delle facoltà, si diressero verso l’ateneo, inscenando una manifestazione spontanea. Dopo un triplice giro di protesta intorno al palazzo Ateneo, il corteo si sarebbe sciolto, ma a quel punto Giancarlo si sedette sulla strada di fronte all’ingresso, subito imitato da migliaia di altri studenti. La polizia era sconcertata di fronte a una allora inedita forma di protesta; dopo una mezz’ora caricò ma fu quello l’atto di nascita del movimento degli studenti a Bari. È quello il mio primo ricordo di Giancarlo, che ho poi conosciuto come dirigente sagace e appassionato.
Domenico Mugnolo

Sempre a sostegno del giornale

Compagno di straordinaria umanità e generosità, privo di alcuna boria intellettuale, l’ho incontrato varie volte in occasione delle ricorrenti assemblee cittadine a Genova indette a sostegno del giornale. Sempre pronto a sostituire l’oratore designato qualora fosse intervenuta una sua indisponibilità. Provo sgomento, colpito dalla notizia: condoglianze ai familiari e ai compagni a lui più vicini.
Giacomo Casarino

Il saluto commosso di Leu

Se ne è andato Giancarlo Aresta. Lo avevo conosciuto a Bari dove era stato, prima della svolta, dirigente di primo piano del Pci. Con lui abbiamo avuto tanti momenti di impegno, di confronto, di passioni a sinistra. Perdiamo una persona dall’intelligenza acuta, ironico e sensibile. Alla famiglia e alla moglie Alba Sasso, compagna e amica, un forte abbraccio affettuoso.
Nicola Fratoianni

Il cordoglio del sindaco di Bari Antonio De Caro

Bari perde un altro protagonista della vita politica amministrativa del suo recente passato: Giancarlo Aresta. Oltre al suo impegno, autorevole e appassionato, in consiglio comunale, negli anni Ottanta, sarà ricordato per le sue analisi profonde sulle dinamiche sociali e le trasformazioni della rappresentanza politica.

La sua smisurata passione politica, la sua capacità di analisi, la sua coerenza e l’impegno militante lo portarono ad essere dirigente del Partito comunista, di cui è stato segretario nella nostra città negli anni difficili della contrapposizione ideologica.

Consigliere comunale, attento e sensibile alle evoluzioni della società barese, fu uno dei protagonisti delle prime esperienze di governo cittadino affidate alle formazioni laiche e di sinistra.

Alla moglie Alba Sasso, alle figlie Marinella e Francesca e a quanti l’hanno conosciuto e amato, a nome mio personale e della comunità barese, giungano le espressioni del nostro profondo cordoglio e affetto.
Antonio Decaro, sindaco di Bari

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