«Ci vogliono assegnare il 47,6». E i zingarettiani rovesciano il tavolo
Pd, commissione congresso nel caos La commissione per il congresso, al Nazareno, finisce nel caos. L’area Zingaretti rovescia il tavolo. Se ne riparla stamattina mattina. Non ci sono tutti i numeri, su alcuni congressi i […]
Pd, commissione congresso nel caos La commissione per il congresso, al Nazareno, finisce nel caos. L’area Zingaretti rovescia il tavolo. Se ne riparla stamattina mattina. Non ci sono tutti i numeri, su alcuni congressi i […]
La commissione per il congresso, al Nazareno, finisce nel caos. L’area Zingaretti rovescia il tavolo. Se ne riparla stamattina mattina. Non ci sono tutti i numeri, su alcuni congressi i ricorsi sono già alle commissioni provinciali. E non c’è accordo sulle percentuali attribuite ai candidati. A mandare in tilt il pallottoliere dei risultati del congresso dei circoli del Pd sono gli ultimi dati, quelli che affluiscono dalla Sicilia e soprattutto dalla Campania. Dove, grazie al turborenziano Davide Faraone e soprattutto al presidente-sceriffo della regione Vincenzo De Luca i numeri sono molto favorevoli a Maurizio Martina.
Anche troppo in alcuni casi. In Campania per esempio secondo i zingarettiani va alle urne quasi il doppio dei votanti rispetto alla ’vecchia’ anagrafe del Pd, quella dell’anno precedente. Un eccesso di entusiasmo degli iscritti campani, e in particolare di quelli salernitani, rispetto allo scarso 50 per cento di media delle altre regioni. In più molti dei 22mila voti arrivati dalla regione risulterebbero senza verbale.
Alla fine ai rappresentanti della mozione Zingaretti viene ’proposto’ di accettare il 47,6 per cento. Una cifra che, per gli sherpa del presidente del Lazio, non torna. E che resterà ballerina fino a domenica prossima, alla convenzione dove arriveranno tutte le cifre definitive. “Ma per noi la convenzione è chiusa, Zingaretti ha vinto molto meglio di come ci aspettavamo. Ora la vera partita è aprire i gazebo”, spiegano.
Ma l’accordo ancora non c’è.
Del resto che le cose si mettevano sul piano delle contestazioni reciproche si era capito bene durante la giornata. Alla consueta guerra delle cifre fra mozioni si era affiancata anche la notizia della soddisfazione dei due maggiori sfidanti di Zingaretti. Secondo i quali il presidente del Lazio resterebbe quasi tre punti al di sotto della maggioranza, mentre gli altri due candidati, insieme, sono vicini al 50 per cento dei voti. Il significato per la prossima fase congressuale, i gazebo, e per il futuro Pd, lo spiega un senatore renziano doc: se si sommano i voti di Martina e di Giachetti «emerge che l’area renziana e riformista è ancora in maggioranza».
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