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Chiusure di Natale, Conte ci ripensa. Caos nel governo

Chiusure di Natale, Conte  ci ripensa. Caos nel governoControlli per le strade sul rispetto delle regole anti-Covid – Lapresse

Emergenza Covid Il premier apre agli spostamenti tra Comuni, ok da Di Maio, no di Speranza. Pd diviso

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 11 dicembre 2020

Nuovo braccio di ferro nel governo sulle possibili aperture agli spostamenti tra i Comuni nei giorni 25 e 26 dicembre e 1 gennaio. Da palazzo Chigi ieri è filtrata la possibilità che Conte dia il via libera agli spostamenti, in particolare tra i piccoli Comuni. Come? Con un intervento sul decreto di inizio dicembre che sarà all’esame delle Camere, con un nuovo provvedimento o, nella ipotesi più semplice, con un aggiornamento delle Faq, le domande e risposte che illustrano l’applicazione delle norme già in vigore..

L’IPOTESI È SOSTENUTA con forza dal capogruppo del Pd in Senato Andrea Marcucci, che conta sull’appoggio di una ventina di senatori, ma vede il no secco di Franceschini e Zingaretti. Favorevoli anche i renziani e Luigi Di Maio, così come Lega e Fratelli d’Italia, con Salvini che ha fatto di questo tema il terreno per la riapertura del dialogo con Conte.

L’idea ha fatto sobbalzare il ministro della Salute Roberto Speranza, che ieri sera a Porta a Porta ha ribadito il suo no: «Resto sulla linea della massima prudenza, l’emergenza non è finita, ci sono state altre 887 vittime, è un numero a cui non possiamo assuefarci». E ancora: «Ho rispetto per il dibattito che ci sarà in Parlamento sul decreto, ma le norme che abbiamo varato sono giuste: anzi, mi interrogo su come possiamo limitare ulteriormente gli spostamenti. Bisogna fare ancora sacrifici, da febbraio potremo forse guardare con più fiducia al futuro, ma ci aspettano altre settimane di resistenza».

DIFFICILE CAPIRE QUALE sarà l’esito dell’ennesima discussione che si intreccia con le difficoltà del governo su altri fronti. Di certo il 16 dicembre in Senato andrà al voto una mozione del centrodestra per consentire gli spostamenti tra Comuni anche nei giorni rossi delle feste. Una mozione che rischia di spaccare i giallorossi. Conte vedrà nelle prossime ore i capidelegazione di maggioranza per tentare una sintesi.

«Ritengo fondamentale che su un argomento così vitale per le famiglie italiane anche il Senato si possa esprimere», dice la presidente Elisabetta Casellati. Il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo invita la maggioranza a votarla. D’accordo Di Maio: «Assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme». «Mi auguro che tutte le forze di maggioranza siano d’accordo nel trovare una soluzione».

MA FRANCESCO BOCCIA si schiera con Speranza e loda il sindaco di Bari Antonio Decaro che ha varato un’ordinanza anti-aperitivo per il 24 e il 31 dicembre, con chiusura dei bar alle 11 e dei negozi alle 13. «In questo momento gli allentamenti non sono giustificabili dai dati dell’epidemia, né adottati da nessuna nazione europea dove, in vista del Natale, stanno entrando in vigore limitazioni molto più rigide delle nostre», avverte Boccia.

Plaudono all’ipotesi di palazzo Chigi i governatori Giovanni Toti (Liguria) e Attilio Fontana (Lombardia), tra i più critici contro le chiusure del governo. Mentre il veneto Luca Zaia, dopo una escalation dei contagi, firma una nuova ordinanza anti-assembramento, in vigore da stanotte, che prevede misure più rigide per ridurre le presenza nei negozi e nei mercati e lo stop alle consumazioni in piedi nei bar dopo le 11.

IL BOLLETTINO DI IERI, oltre al drastico rialzo delle vittime passate in un giorno da 499 a 887 (il secondo dato più alto di questo autunno), segnala 16.999 nuovi casi con 171mila tamponi: salgono dunque rispetto al giorno prima sia i nuovi positivi (+4.243) che i test effettuati (+53mila). Il tasso di positività è al 9,9% , mentre ieri era al 10,8%: piccole fluttuazioni che indicano una sostanziale stabilità. Rispetto alla primavera, la curva frena in modo più lento. Si allenta ancora la pressione sul sistema sanitario: -565 i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, -29 in terapia intensiva. Il Veneto è ancora la regione con più contagi: ieri +4.197, il doppio della Lombardia (+2.093), seguita da Lazio (+1.488), Emilia-Romagna (+1453) e Puglia (+1.332).

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