Ci saranno anche dei giovani palestinesi alla terza Route nazionale dell’Agesci, l’Associazione guide e scouts cattolici italiani, 177mila iscritti, una delle più grandi associazioni del laicato cattolico italiano (la prima fu nel 1975, la seconda nel 1986). Route significa «strada», e sono 456 i percorsi che, dal 1 agosto, 30mila giovani e giovanissimi dai 16 ai 21 anni, insieme ai loro capi, stanno compiendo, per lo più a piedi zaino in spalla, dal nord al sud d’Italia, per arrivare nel parco di San Rossore, a Pisa, dove dal 6 al 10 agosto si svolgerà la fase finale. Passeranno per il Vajont, nel 50mo anniversario della frana – provocata dagli uomini – che causò 1.917 morti; per Barbiana, dove don Milani venne “esiliato” dalla Chiesa fiorentina degli anni ’50-’60 e dove diede vita alla scuola per i montanari del Mugello; per Casal di Principe, “terra dei fuochi”, dove 20 anni fa don Diana venne ucciso dalla camorra; e «per tanti altri luoghi e territori meno famosi ma non meno importanti», spiegano i presidenti nazionali dell’Agesci, Marilina Laforgia e Matteo Spanò. Dal 6 al 10, a San Rossore, la fase finale: attività varie, laboratori e tavole rotonde sul tema del «coraggio» variamente declinato, con gli interventi, fra gli altri, del costituzionalista Ugo De Siervo, Rita Borsellino, Laura Boldrini, don Ciotti e don Patriciello. Domenica è prevista la partecipazione di Matteo Renzi, premier con un passato da boy scout, e la messa conclusiva celebrata dal presidente della Cei cardinal Bagnasco.