In vacanza si legge di più, anche più disordinatamente e forse velleitariamente. Così ripassando un po’ Kant grazie a una piccola antologia (a cura di Tommaso Tuppini) ritrovo il mistero dell’Io penso, altrimenti detto appercezione. Qualcosa di fondamentale per conoscere il mondo, costitutivo dell’autocoscienza, ma oscuro a noi stessi. Mi imbatto poi in un libricino, Il cervello tra cellule e emozioni (Castelvecchi, 2017) scritto dal neuroscienziato Gianvito Martino. Si potranno trovare corrispondenze tra le idee del filosofo e le più recenti acquisizioni scientifiche sul funzionamento della mente umana? Ma la prima cosa che mi colpisce è l’affermazione con cui si...