Chiedere alla parola letteraria un’ipotesi di resurrezione
«Vue des quais de Paris», 1954 – Nicolas de Staël
Alias Domenica

Chiedere alla parola letteraria un’ipotesi di resurrezione

Per la prima volta in italiano «Lasciatelo parlare» di Jean Cayrol, Edizioni Nonostante Dall’orrore del Lager riemerse azzerando ogni stereotipo «testimoniale»: e oggi è inattuale, perciò interessante
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 27 marzo 2016
Jean Cayrol è stato uno scrittore deportato per motivi politici nel campo di Mauthausen, non un deportato divenuto scrittore per impulso di testimonianza. Della permanenza nel Lager parlò sempre pochissimo, giudicandola esperienza «intrasmissibile, solitaria, instabile», inevitabilmente tradita da qualsiasi tentativo di restituzione narrativa. All’aborrito «pittoresco», più o meno involontario, di troppa memorialistica (o, peggio, fiction) sulla Shoah, Cayrol contrappone da un lato la nuda denotazione delle ricerche storiche, cui rinvia provocatoriamente («Per i dettagli si vedano i libri apparsi sulle deportazioni: lì sarà spiegato meglio, con maggiore dovizia di dettagli … i dettagli io non me li ricordo»); dall’altro una...
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