Non lo definiscono jazz e, nonostante il peso dell’improvvisazione, nemmeno free jazz. No, la loro è Great Black Music, la grande musica nera, che nasce nel South Side di Chicago, il quartiere nero, ma trae la sua linfa e la sua vitalità dalle vene più profonde del continente africano. Il loro è un discorso musicale, politico, sociale, antropologico, come peraltro dimostrano le facce dipinte e i costumi di Joseph Jarman, Malachi Favors e Don Moye durante i concerti (Lester Bowie indossava, invece, un camice bianco da scienziato, Roscoe Mitchell abitualmente una giacca e una cravatta di lana). L’Art Ensemble of...