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Chi sostituisce Lissner? Pisapia spariglia le carte

Chi sostituisce Lissner? Pisapia spariglia le carteStéphane Lissner

La Scala Sorpresa. Bando pubblico per trovare il nuovo sovrintendente

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 10 aprile 2013

Nella corsa affannosa e animata da tensioni striscianti per la nomina del Sovrintendente alla Scala che dovrà succedere all’uscente Stéphane Lissner, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano nonché presidente della Fondazione Teatro alla Scala, spariglia il gioco delle parti e imbavaglia il cicaleccio attorno alla vicenda. La mossa è astuta e innovativa: la regola fondamentale di quel gioco asfittico è stata fatta saltare. Non si tratterà più di scegliere in un carnet chiuso di candidature decise nel segreto delle stanze del potere, ma di avviare un «percorso» per la scelta del futuro sovrintendente che passi attraverso una lista aperta di autocandidature degli eventuali interessati. Il primo passo di questo «percorso» rivoluzionario (che può dirsi tale solo in un paese affetto da immobilismo e nepotismo cronici come il nostro) dovrebbe prevedere un «avviso pubblico per la manifestazione d’interesse» per il posto di sovrintendente. Chiunque lo voglia, potrà candidarsi.

Restano ancora da definire i requisiti richiesti per l’incarico e la sua retribuzione. Si sa solo che il prescelto dopo l’estate dovrà affiancare Lissner per poi subentrargli ufficialmente nel 2015. La questione aperta e, aggiungiamo noi, rischiosa è che l’avviso pubblico con cui la Fondazione Scala definirà le coordinate della «manifestazione d’interesse» non sarà vincolante. In altre parole, come prevede la legge, il cda del teatro potrà scegliere autonomamente anche al di fuori delle candidature arrivate. Il rischio è quello di cadere nel vecchio gioco e aggirare l’auspicata trasparenza. Al termine dell’incontro Pisapia ha dichiarato: «È stato un cda molto positivo, che ha visto l’approvazione all’unanimità della stagione artistica 2013-2014 che sarà presentata a maggio.

Quanto alla scelta del prossimo sovrintendente, che non era nell’ordine del giorno, è stata avviata una discussione informale che non è entrata nel merito dei singoli nomi, ma che è servita a definire un percorso condiviso con l’obiettivo di individuare la figura del sovrintendente anche prima della fine di luglio, come inizialmente prospettato». Ora resta da capire se verrà o meno mantenuta la segretezza sulle candidature ricevute, dal momento che alcuni attuali sovrintendenti italiani e stranieri potrebbero essere in difficoltà davanti ai loro azionisti nel manifestare pubblicamente questo interesse. A margine del consiglio è stato infine presentato uno studio commissionato dalla Fondazione all’Università Bocconi, in cui la Scala emerge come «attore centrale all’interno di una rete internazionale di teatri», come istituzione musicale di crescente interesse da parte dei media stranieri e come importante moltiplicatore di valori economici sulla città di Milano e sulla Regione Lombardia: in particolare «per ogni euro investito – con denaro pubblico – per garantire l’esistenza del Teatro alla Scala, si producono in media 2,7 euro di indotto economico sul territorio, in aggiunta al fatturato».

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