Calderoli ce l’ha su con noi terroni? Vediamo un pò:

nel gennaio 2006 diceva: «la civiltà gay ha trasformato la padania in un ricettacolo di culattoni, qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni»;

nel giugno 2008: «l’etnia rom ha una spiccata propensione a delinquere»;

nel dicembre 2009: «i migranti tornino giù nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie»;

nel luglio 2013: «quando vedo le immagini del ministro Cecile Kyenge non posso non pensare alle sembianze di un orango».

E noi terroni?

Ecco ciò che Calderoli disse dopo la finale ai mondiali di calcio vinta contro la Francia: «una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha schierato negri, islamici e comunisti».

Capito? A patto di non essere in contemporanea pure zingari, ricchioni, negri, islamici e comunisti, noi terroni da Calderoli non abbiamo nulla da temere e la sua riforma di autonomia differenziata non deve far paura.

Qualcuno dirà: ma il principio della «spesa storica» (nessuna nuova risorsa per il sud) lascerà in mutande i nostri ospedali, le scuole, i tribunali, la ricerca scientifica, le tutela dell’ambiente… questo è vero ma esiste un rovescio della medaglia.

Considerate infatti che una volta autonome, le regioni meridionali potranno finalmente richiedere alla Repubblica Italiana (già Regno d’Italia, già Regno di Sardegna) tutti i danni per l’invasione illegale del 1860 nella quale i macellai dei savoia trucidarono più di un milione di civili inermi (su nove milioni di abitanti), furono depredate tutte le riserve auree del Banco delle Due Sicilie, vennero smontate e trasferite al nord tutte le fabbriche, sequestrata e trasferita al nord la flotta commerciale napoletana seconda in Europa alla sola Inghilterra, bruciati e rasi al suolo interi paesi dove furono stuprate migliaia di donne e torturati migliaia di uomini, e nei decenni successivi all’annessione illegale con referendum-farsa condannati all’emigrazione circa quattrodici milioni di meridionali, eccetera ecceterone.

Grazie dunque a una class-action di codesta portata, una parte almeno delle immense risorse che furono depredate dal criminale di guerra Vittorio Emanuele, potranno tornare alle popolazioni meridionali.

Una montagna di miliardi che magari non arriverà dalla sera alla mattina ma intanto, sempre all’autonomia differenziata, almeno potremo adottare nelle nostre scuole dei libri di storia meno bugiardi. Grazie Calderoli.