Il bianco e il nero si rispecchiano all’ingresso negli spazi del Mattatoio, cuore vibrante da sempre di Short theatre, anche se quest’anno il festival romano di settembre si allarga a occupare altri spazi più istituzionali, dal Vascello all’Argentina e oltre. Di un diafano biancore è il volto della bambola che Gisèle Vienne ha eletto a simbolo del proprio teatro e qui vediamo moltiplicarsi nei quaranta ritratti che l’artista franco-austriaca ha allineato su due pareti che si guardano, visione inquieta di un’infanzia solo allusa eppure difficile da rimuovere quando, all’ultima stazione dell’installazione, prende fisicamente forma nel suo simulacro, la marionetta esanime....