A pensarci bene, il problema del «E adesso dove li metto i contanti?» non è di facile soluzione.
Diciamo che hai una posizione influente, tipo di lobby al parlamento europeo, e sudi sette camicie per farti largo tra la pletora dei lobbisti che negli ultimi anni sono diventati sempre più numerosi e famelici nel cercare di favorire favori per i propri clienti, e quindi già la lotta è durissima.
Poi arrivano questi bravi ragazzi di un Paese del Golfo che, stufi di sentirsi dire che non rispettano i diritti dei lavoratori, si fanno in quattro per convincerti a convincere gli altri che loro sono animati dalle migliori intenzioni. E siccome sono generosi e vogliono mostrarsi riconoscenti per il lavoro che fai, quelli del Paese del Golfo, ti vogliono regalare un po’ di denari.

Siccome però non è bello far conoscere al mondo questo scambio di gentilezze, sennò ti vengono a dire che sei un venduto o una venduta, e le apparenze vanno salvate, soprattutto se hai fondato una ong che si chiama «Fight impunity» (Combatti l’impunità) e quindi diciamo che si farebbe fatica a spiegare come stanno insieme le due cose, i denari regalati per ottenere favori e la battaglia contro l’impunità, dato tutto ciò, la strada migliore per risolvere il problema della riconoscenza è affidarsi ai contanti. E qui cominciano i grattacapi, perché dove li mette una brava persona i contanti? Accidenti a ’ste banconote che non sai mai dove conservarle quando sono tante.
Pare che uno dei beneficiati dal Paese del Golfo, un ex sindacalista di sinistra eh, li abbia infilati in cassaforte, elemento d’arredo che fa sempre comodo a chi in casa ha beni e preziosi che non vuole o non può dichiarare alla luce del sole.
A una vicepresidente del parlamento europeo, e socialista, tanto per restare nella parte che dovrebbe difendere i diritti di chi ha di meno, hanno trovato in casa borse piene di banconote. Per riassumere, la polizia belga, in 14 perquisizioni, ha sequestrato 750 mila euro in contanti. Immedesimiamoci. Quanto volume fanno tutti quei soldi? Dieci banconote da 50 euro schiacciate per bene arrivano più o meno a un millimetro, quindi in un centimetro ci stanno cinquemila euro, in dieci centimetri 50mila, in un metro 500mila. Siccome le misure delle borse sono estremamente variabili, perché dipendono dalla moda e dall’occasione, ti domandi quale borse abbia usato, la vice presidente del parlamento, per conservare il malloppo. Delle shopper? Decine di pochette? Uno zainetto? Vecchie e spelacchiate borse da spiaggia? Morbide e anonime sacche di pelle, come appare in alcune foto?

E poi, ai tempi di oggi, che cosa paghi in contanti? Li porti fisicamente, e poco alla volta, in un paradiso fiscale? Li tieni come argent de poche? Saldi il conto del ristorante o della boutique? Paghi il dentista o l’estetista? Ma cosa credete, voi poveri, si in fretta a far fuori 100mila euro. Basta, per esempio, andare in vacanza a Natale e concedersi un hotel con qualche stella, viaggiare in executive perché non puoi abbassarti all’umiliazione di una economy, concedersi dei massaggi perché vorrai pure rilassarti, alloggiare in una suite in quanto mica puoi fare la figura del pidocchio che scende in una banale matrimoniale, optare per colazione e cena in camera perché ci vuole la privacy, innaffiata da vini all’altezza, ecchecaspita. Qui si lavora eh, si produce consenso, si traffica, si suda. E poi, provate voi poveri a contare a mano 750 mila euro in contanti, che quelli del Golfo ve li danno pure in pezzi da 50, ché le banconote da 500 qui in Europa non le fanno più da tre anni, maledetti.

mariangela.mianiti@gmail.com